Manovra, Ciriani: “Sarà approvata nei tempi e senza stravolgimenti”. E stana Pd e M5S sui soldi

12 Dic 2023 9:37 - di Federica Parbuoni
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“La manovra sarà approvata nei tempi dovuti e senza stravolgimenti”. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, fa il punto sui lavori, respingendo le critiche dell’opposizione che sostiene che siano state calpestate le prerogative delle Camere. “Questa manovra nasceva blindata per garantire ai mercati e ai cittadini che avremmo agito con responsabilità e serietà. Le risposte delle borse, dello spread e delle agenzie di rating dimostrano che la strada è quella giusta”, ha ricordato il ministro, ribadendo comunque la disponibilità al dialogo.

Ciriani: “La manovra sarà approvata nei tempi. Vogliamo un dibattito ordinato”

Intervistato dal Corriere della Sera, Ciriani ha spiegato che “sono settimane di fuoco”, ma sulla manovra “vogliamo fare un dibattito ordinato, senza muro contro muro”. “Ho acconsentito – ha chiarito – alla richiesta delle opposizioni di poterne discutere ancora e così faremo. Il tempo ci sarà, la disponibilità al confronto c’è sempre stata, prova ne siano le audizioni e il lavoro in Commissione”.

Dalle pensioni al Ponte sulle Stretto: pronti gli emendamenti, “senza toccare i saldi”

Un quadro nel quale c’è anche spazio per alcune modifiche, a partire dalle pensioni: “Abbiamo già depositato un emendamento, l’articolo 33 è stato riscritto e non toccheremo le pensioni di anzianità. È uno dei quattro argomenti su cui interveniamo, assieme a enti locali, sicurezza e infrastrutture”. Misure che, comunque, non porteranno a uno stravolgimento del finanziaria e che introducono “correttivi importanti su cui anche le opposizioni ci hanno chiesto di intervenire, ma non tocchiamo i saldi”. Fra gli emendamenti in arrivo c’è anche quello per il Ponte sullo Stretto, che è un’opera che “rimane centrale, non c’è discussione. Il tema è come rimodulare il contributo di Sicilia e Calabria”

Le critiche di Pd e M5S? “Dicano dove prendere i soldi…”

Quanto alle critiche di Elly Schlein, che va sostenendo che la manovra sia una una promessa tradita, Ciriani ha ricordato che “per Schlein sbagliamo tutto, ma è una opposizione ideologica. Non ne imbrocca una”. “Sto ancora aspettando – ha spiegato il ministro – di capire la contromanovra del Pd e con quali soldi pensa di farla. Lo stesso vale per Conte. Come avrebbe pagato reddito e Superbonus? L’opposizione non è unita su nulla”. E anche ciò su cui si compatta, come il presunto scippo di 100 milioni al Parlamento, è un buco nell’acqua: “I 100 milioni del fondo per il Parlamento, tra spesa corrente e spesa in investimenti, ci sono e vanno moltiplicati per tre annualità”.

Ciriani: “Credibilità dell’Italia mai così forte: nessun rischio dal Mes”

L’intervista, firmata da Monica Guerzoni, ha virato poi su altri temi politici di strettissima attualità, dal Mes ai rapporti nel centrodestra alla luce delle prossime scadenze elettorali. “Mes e Patto di stabilità non possono viaggiare separati”, ha ribadito Ciriani, ricordando che la credibilità italiana non è messa a rischio da questa posizione. “Non è mai stata forte come adesso, per le reazioni dei mercati alla manovra e perché Giorgia è uno dei leader europei più credibili nel mondo, come si è visto al G7 e alla Cop28”, ha sottolineato, ricordando che a dirlo non è lui ma “testate americane autorevoli come Forbes e Politico, che l’hanno inserita tra i leader occidentali più forti in questo momento”.

L’invito ai gufi a mettersi l’anima in pace sull’unità del centrodestra

Capitolo regionali. “Candidare Zaia non spetta a me, ma a Salvini. Sul terzo mandato bisogna fare una riflessione approfondita, perché un presidente di Regione, che guida un’assemblea legislativa, è diverso da un sindaco. Ne parleremo a tempo debito. Il mandato scade nel 2025, non vedo tutta questa premura”, ha spiegato Ciriani, sottolineando che le “piccole scaramucce locali non intaccano la solidità dell’alleanza”. “Nella campagna elettorale, in una logica proporzionale, ogni partito proverà a connotare le sue battaglie. Non ci trovo nulla di grave né di tragico”, ha commentato, ricordando che “dai tempi delle elezioni in Lombardia, Sicilia, Friuli-Venezia Giulia e Lazio fino al Trentino abbiamo sempre risolto tutto, mantenendo l’unità della coalizione e con o senza il tavolo dei big. Sarà così anche questa volta, a dispetto dei pronostici che abbiamo sempre smentito”. FdI aspira a una maggiore presenza al governo delle regioni importanti? “Siamo il primo partito e nelle Regioni contiamo meno del nostro peso politico”, ha ricordato Ciriani, confermando che anche su questo aspetto “si troverà la soluzione”.

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