Manovra, maratona notturna in Commissione, poi il via libera. Salve le pensioni dei medici
Maratona notturna al Senato sulla manovra: intorno alle 6 del mattino la Commissione Bilancio ha completato l’esame degli emendamenti e stamattina alle 10 torna a riunirsi per il mandato ai relatori, gli ordini del giorno e le dichiarazioni di voto. Via libera agli emendamenti del governo su, tra l’altro, pensioni, comprese quelle dei medici; enti locali; infrastrutture, tra le quali il Ponte sullo stretto; sicurezza, inclusi i trattamento previdenziali di forze armate, di polizia e vigili del fuoco; disagio abitativo. Sì della commissione anche agli emendamenti dei relatori sulla cedolare secca per gli affitti brevi d sulla proroga per i Comuni per fissare le aliquote Imu. Approvati anche gli emendamenti unitari dell’opposizione sui 40 milioni di euro per il contrasto alla violenza di genere e sui 2 milioni per lo screening delle malattie rare e dei tumori.
Ciriani: “Lavoro impegnativo, ma c’è stato spazio per tutti i gruppi”
“È stato un lavoro molto impegnativo, credo che alla fine il governo abbia portato a casa diversi risultati. Abbiamo cercato di ascoltare anche le ragioni dell’opposizione e non abbiamo compresso il dibattito”, ha commentato il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani. “Alla fine un percorso ordinato si è raggiunto, credo con beneficio di tutti. C’è stato spazio per tutti i gruppi parlamentari”, ha aggiunto al termine dei lavori della Commissione sulla manovra, sottolineando che “c‘è un impegno per chiudere venerdì mattina e vogliamo che questo impegno venga mantenuto. Dipende dalla capigruppo, ma – ha chiarito il ministro – non penso che andremo in Aula questo pomeriggio, credo sia più immaginabile che si cominci martedì pomeriggio”.
Sì all’emendamento del governo che salva le pensioni dei medici
Grazie all’intervento del governo non ci saranno tagli alle pensioni di vecchiaia di medici, operatori sanitari, dipendenti degli enti locali, ufficiali giudiziari e insegnanti, mentre, ad esclusione del settore della sanità, vengono confermati i tagli a quelle anticipate. Nel settore della sanità, invece, la decurtazione diminuirà man mano che si ritarderà l’anticipo del pensionamento. Inoltre, i dirigenti medici e gli infermieri potranno rimanere al lavoro fino a 70 anni, su base volontaria.
Nella manovra arriva il fondo per forze armate, polizia e vigili del fuoco
Con un emendamento del governo viene costituito inoltre un fondo nello stato di previsione del ministero dell’Economia e delle Finanze con una dotazione di 32 milioni di euro per gli anni 2024 e 2025 e di 42 milioni di euro annui a decorrere dal 2026 da destinare, nell’ambito dei rispettivi provvedimenti negoziali relativi al triennio 2022-2024, alla disciplina degli istituti normativi nonché ai trattamenti economici accessori del personale delle Forze armate, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, privilegiando quelli finalizzati a valorizzare i servizi di natura operativa di ciascuna amministrazione.
Nell’ambito delle iniziative per il benessere del personale delle forze di polizia, delle forze armate e del corpo nazionale vigili del fuoco è autorizzata anche la spesa di 38.299.275 euro per ciascuno degli anni dal 2024 al 2026 da destinare alla stipula di polizze assicurative per la copertura sanitaria e infortunistica complementare integrativa rispetto a quanto già previsto dalla vigente normativa.
Dal governo 1oo milioni per contrastare il disagio abitativo
È stato approvato inoltre un emendamento del governo per contrastare il disagio abitativo. A darne notizia è stata direttamente il sottosegretario all’Economia, Lucia Albano, spiegando che “a questo scopo sono stati stanziati 100 milioni di euro che verranno utilizzati per elaborare modelli sperimentali di edilizia residenziale pubblica. Le azioni di contrasto al disagio abitativo saranno supportate anche dal lavoro della Cabina di Regia sulla valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico, da me presieduta al ministero dell’Economia e Finanze, grazie alle indicazioni che verranno elaborate dal programma nazionale”.
Alle Regioni 100 milioni per contrastare i maggiori costi dell’energia
Altri 100 milioni di euro in manovra sono stati stanziati in favore delle Regioni a statuto ordinario per l’anno 2024 al fine di coprire i maggiori costi determinati dall’aumento dei prezzi delle fonti energetiche degli anni 2022 e 2023 e la riduzione di 250 milioni di euro di somme disponibili per investimenti stabiliti nel Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021. Alle regioni a Statuto speciale, poi, sono stati destinati quasi 105,6 milioni di euro a titoli di ristoro per gli effetti finanziari delle misure del primo modulo della riforma fiscale.
Confermati in manovra i costi per il Ponte sullo Stretto
Il governo ha poi confermato i costi previsti per il Ponte sullo Stretto, pari a 11,63 miliardi di euro, ma le spese a carico dello Stato vengono alleggerite per 2,3 miliardi con il reperimento delle risorse attraverso il fondo per lo Sviluppo e la Coesione in capo alle regioni.
Niente proroga dello smart working per i fragili della pubblica amministrazione
Bocciata, invece, la proposta normativa che prevedeva la proroga di un mese dello smart working per i dipendenti pubblici fragili e che spostava la scadenza dal 31 dicembre 2023 al 31 gennaio 2024.