Mistero su Navalny, “scomparso” da giorni, non si è neanche collegato in video conferenza al suo processo
Cresce la preoccupazione e monta il giallo sulle condizioni di Aleksei Navalny, il dissidente russo detenuto nella regione di Vladimir dopo che neanche questa mattina è comparso in video collegamento all’udienza di un ennesimo procedimento a suo carico. È stata la sua portavoce in esilio Kira Yarmish a lanciare l’allarme su questo ennesimo, inquietante, buco d’informazioni sul conto dell’attivista, politico e blogger russo, fra i più noti oppositori di Putin.
Navalny “scomparso” da giorni: s’infittisce il mistero sulle sorti
Sono sei giorni che familiari, avvocati e collaboratori non hanno sue notizie. La dirigenza del carcere ha attribuito la mancata presenza di Navalny all’udienza di oggi a generiche motivazioni tecniche che hanno alluso a un presunto black out in corso dalla scorsa settimana. «Ci stanno solo prendendo in giro», ha denunciato la Yarmish denunciando un vero “black out in corso, in questo caso, che ha interrotto la minima comunicazione e informazione col detenuto russo e sulle sue condizioni.
Il dissidente detenuto non è comparso in video collegamento all’udienza di un suo processo
Un silenzio, quello di e su Navalny, in corso ormai da troppo. Dallo scorso sei dicembre, infatti, i suoi avvocati non hanno avuto il permesso di accedere al carcere e incontrare il loro assistito. L’8 dicembre scorso, uno dei legali è rimasto fuori dal carcere tutto il giorno, ma senza risultati. Due settimane fa, Navalny, che è sopravvissuto a un tentativo di avvelenamento con il Novichok nel 2020, aveva accusato un malore durante un’udienza. E si era dovuto sedere per terra.
Un misterioso silenzio che dura da giorni, calato dopo un allarmante incidente di salute
Fatto sta che, inanellati uno dopo l’altro, tutti questi tasselli non fanno altro che ricostruire un mosaico di dubbi, omissioni e inquietanti sospetti che alimentano di ora in ora il giallo sulle sorti del detenuto russo. «La vita di Navalny è in grave pericolo», ha detto il team della sua Fondazione anticorruzione. Secondo alcune fonti, avrebbe avuto un malore, forse un collasso, proprio nei giorni scorsi. Ma quando i suoi avvocati si sono recati nella colonia penale IK-6 dove è attualmente detenuto. E nella colonia a regime speciale IK-7, «ovunque è stato detto loro di aspettare», ha spiegato Kira Yarmysh.
Navalny, ai suoi avvocati è stato negato l’accesso in carcere e il permesso di incontrarlo
Che poi ha proseguito: «Il fatto che non riusciamo a trovare Alexey è particolarmente preoccupante perché la settimana scorsaha accusato un brutto malore in cella: ha avuto vertigini e si è sdraiato sul pavimento. Il personale della colonia ha fatto una flebo ad Alexey», ha aggiunto. Ma il timore della Yarmysh è che Navalny possa essere «svenuto dalla fame». E questo perché «non gli viene dato da mangiare».
La portavoce di Navalny: sono giorni «che non sappiamo dove sia». E sulla sua detenzione…
Non solo. Secondo quanto denuncia la sua portavoce, Navalny «è tenuto in una cella senza ventilazione e il tempo per passeggiare è stato ridotto al minimo». Ormai sono giorni «che non sappiamo dove sia», conclude. Aggiungendo laconicamente: Fino a poco fa ci sono state «sue lettere almeno occasionalmente, anche se censurate. Ma per tutta la settimana più nulla»…