Monza, il Ddl del governo entra nel vivo: allo stalker impenitente il primo braccialetto elettronico d’urgenza
Sarà un trentenne italiano, già condannato per stalking, ad indossare per la prima volta il braccialetto elettronico “d’urgenza”. La notizia arriva da Monza, dove su proposta del questore Salvatore Barilaro la misura che prevede l’applicazione del dispositivo – approvata dal presidente della sezione autonoma Misure di Prevenzione di Milano, Giuseppe Cernuto – di fatto inaugura il primo caso in Italia che vede applicato il nuovo Ddl contro la violenza sulle donne, entrato in vigore il 9 dicembre.
Violenza sulle donne, a Monza il primo braccialetto elettronico “d’urgenza” applicato a uno stalker
Dunque, la polizia applica la nuova misura governativa e mette al polso del trentenne italiano residente in un comune dell’hinterland milanese il braccialetto elettronico “d’urgenza”, che impone al giovane, già condannato per stalking, di non avvicinarsi al luogo di residenza. Alla dimora. Al posto di lavoro, di vacanza, a una meta di viaggio e a ogni altro luogo abitualmente frequentato dalla persona offesa. E di tenere comunque una distanza dalla vittima delle attenzioni ossessive e minacciose del soggetto di almeno 500 metri, in ogni luogo. Disponendo al contempo l’applicazione delle particolari modalità di controllo previste dall’art. 275-bis c.p.p. mediante applicazione del dispositivo elettronico.
È la prima applicazione delle misure stabilite nel nuovo Ddl del governo contro la violenza sulle donne
Come anticipato in apertura, si tratta della prima applicazione sul territorio nazionale della nuova normativa prevista dalla legge n. 168 del 24 novembre 2023, entrata in vigore sabato 9 dicembre scorso, recante “Disposizioni per il contrasto della violenza sulle donne e della violenza domestica”. Lo stalker in questione – con precedenti penali e di polizia per rissa, danneggiamento e guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti – ha evidenziato, nella provincia di Monza e della Brianza, una ingravescente ed attuale «pericolosità qualificata», sottolinea l’Adnkronos. Una minacciosità riconosciuta a seguito di allarmanti episodi di atti persecutori avvenuti recentemente in danno di una giovane ragazza italiana con la quale l’uomo ha avuto un flirt. Non rassegnandosi mai alla decisione della giovane di non voler intraprendere con lui una relazione sentimentale.
La vicenda del 30enne a cui è stato applicato il primo braccialetto elettronico “d’urgenza”
Un pregresso, e una istanza della ragazza, hanno giustificato un primo provvedimento disposto per il 30enne, destinatario di Ammonimento del Questore nell’aprile scorso. Peccato che l’uomo, in risposta alle disposizioni emanate a suo carico, non si sia presentato ai colloqui con le psicologhe, programmati nell’ambito del Protocollo Zeus avviato tra la Questura e il Centro Italiano per la Mediazione (CIPM) di Milano. Inoltre il 30enne ha violato in diverse occasioni il predetto provvedimento monitorio del Questore, tanto che è stato arrestato in flagranza da personale della Squadra Mobile brianzola nel settembre scorso, dopo che, per l’ennesima volta, si era appostato alla fermata dell’autobus che la ragazza era solita prendere per raggiungere il luogo di lavoro che si trova in una zona centrale del capoluogo brianzolo.
Appostamenti, pedinamenti, e continue intromissioni nella vita privata della vittima
Oltretutto, in quella circostanza, l’uomo non si sarebbe neppure limitato a braccare e monitorare gli spostamenti della ragazza, ma avrebbe cercato di raggiungerla con la propria auto, “per l’occasione” tappezzata di striscioni con scritte indirizzate direttamente a lei. In quel caso, peraltro, una volta che gli agenti lo hanno rintracciato e bloccato, gli hanno anche trovato indosso tre cacciavite…
Neppure una condanna e la custodia cautelare hanno fermato lo stalker…
A quel punto, dopo il conseguente giudizio per Direttissima, il Gip del Tribunale brianzolo ha disposto per l’uomo la misura cautelare del divieto di ingresso a Monza. Un provvedimento a cui, lo scorso 31 ottobre, è seguita la condanna in primo grado ad anni 1 e mesi 6 di reclusione. Tuttavia, nonostante la sentenza e la misura cautelare, già nel mese di novembre scorso, e fino a pochi giorni fa, in più occasioni l’uomo ha raggiuto la ragazza sul luogo di lavoro. L’ha seguita nei locali dove lei trascorreva la serata. Insomma ha messo in atto diversi generi di pressione, ingenerando nella vittima e nei suoi amici e conoscenti un crescente stato di ansia.
Ora il braccialetto elettronico “d’urgenza” imporrà di fatto il divieto di avvicinamento
Condotte persecutorie, quelle configurate a suo carico e messe in atto dall’uomo, rispetto alle quali la nuova normativa prevede la possibilità che in sede di proposta di Sorveglianza Speciale. E prima della decisione sull’adozione della misura di prevenzione da parte del Tribunale di Sorveglianza, il Questore possa chiedere allo stesso Giudice della prevenzione, l’applicazione temporanea, in via di urgenza, del divieto di avvicinamento alla persona offesa con applicazione del braccialetto elettronico.
In caso di manomissione l’uomo potrà essere arrestato anche fuori flagranza di reato
Il soggetto destinatario, spiega l’Adnkronos illustrando la misura e la sua applicazione nel dettaglio, può prestare consenso all’installazione, come avvenuto nel caso di specie. In caso di rifiuto, invece, nel Decreto è stato stabilito un obbligo di presentazione alle Forze di Polizia per tre volte a settimana. Mentre, qualora l’uomo dovesse manomettere il dispositivo. O non si attenesse al divieto di avvicinamento, la nuova legge ha introdotto un’autonoma fattispecie di reato che prevede la reclusione da uno a cinque anni. E l’arresto anche fuori dei casi flagranza.