No al Mes, il governo: “Nessun rischio per l’Italia”. FdI: “Conte è ridicolo: lo firmò, ora lo boccia”
Il “no” della Camera al Mes – il trattato di “soccorso” finanziario della Ue da sempre inviso al centrodestra – era atteso, essendo contraria la maggioranza. Attese erano anche le polemiche dell’opposizione, che in aula si sono puntualmente scatenate. Perfino quel M5S che aveva approvato, nella prima fase, il Mes, quando era al governo, e che oggi ha detto no accusando il premier Meloni di non si sa bene cosa, ha ritenuto di inscenare una gazzarra incomprensibile, vista la coerenza del suo partito, Fratelli d’Italia, dimostrata in aula col voto contrario. Unico distinguo, nel centrodestra, l’astensione di Forza Italia, mentre hanno votato contro FdI, Lega e dalle fila dell’opposizione il M5S (184 i voti contrari). A favore, invece, Pd, Azione, Italia Viva, Più Europa e parte del Misto, con l’astensione, nella minoranza, di Alleanza Verdi e Sinistra e Noi Moderati. E se l’opposizione si è spaccata, alla faccia delle federazioni e del campo largo, il governo Meloni porta a casa la sua posizione contraria, ribadita in tutte le sedi anche in Europa, anche se la scelta finale è stata lasciata al Parlamento sovrano. Da Palazzo Chigi una nota, senza enfasi, rassicura su possibili conseguenze “sui mercati” del no al Mes a apre a possibili miglioramenti “significativi” in sede europea.
No al Mes, il governo: “Banche italiane solide, nessun rischio”
“Il Governo, che si era rimesso al Parlamento, prende atto del voto dell’Aula di Montecitorio sulla scelta di non ratificare la modifica al trattato Mes”, informa una nota di Palazzo Chigi. “Si tratta di un’integrazione di relativo interesse e attualità per l’Italia, visto che come elemento principale prevede l’estensione di salvaguardie a banche sistemiche in difficoltà, in un contesto che vede il sistema bancario italiano tra i più solidi in Europa e in Occidente. In ogni caso, il Mes è in piena funzione nella sua configurazione originaria, ossia di sostegno agli Stati membri in difficoltà finanziaria. La scelta del Parlamento italiano di non procedere alla ratifica può essere l’occasione per avviare una riflessione in sede europea su nuove ed eventuali modifiche al trattato, più utili all’intera Eurozona”.
FdI in aula accusa il M5s di clamorose contraddizioni
I paradossi grillini finiscono nel mirino di Fratelli d’Italia. “È davvero incredibile quello che è successo oggi in Aula, il Movimento 5 Stelle e Giuseppe Conte hanno votato contro la ratifica di un Trattato firmato da Conte stesso. Senza alcuna vergogna e con sommo sprezzo del ridicolo, Giuseppe Conte rinnega se stesso e il suo operato, disconoscendo l’impegno che ha fatto prendere agli italiani quando non aveva nemmeno più una maggioranza a sostenerlo. Un campione di ipocrisia e di incoerenza che oggi ha calato definitivamente la maschera”, dichiara il deputato di Fratelli d’Italia, Francesco Filini, responsabile del programma di FdI.
Rincara la dose il capogruppo Tommaso Foti: “Conte e il M5S sono in crisi di identità, peggio di Dr. Jekyll e Mr. Hyde. Dopo averlo fatto sottoscrivere, oggi in Aula ha avuto la faccia tosta di votare contro la ratifica della modifica del trattato sul Mes. Il leader Cinquestelle può inventare tutte le balle che vuole, ma noi questa votazione la interpretiamo nell’unica maniera possibile: una vera e propria ammissione di colpa che confessa la dannosità del trattato sottoscritto a suo tempo da Conte poche ore dopo essersi dimesso. È evidente – prosegue l’esponente di Fdi – che il voto di oggi di Conte conferma il tradimento dell’Italia perpetrato allora dallo stesso, fatto di cui all’evidenza si è dovuto vergognare. Fratelli d’Italia dimostra di essere una forza politica coerente a differenza di chi, come il capo dei grillini, oggi in Aula si è confermato un Giano Bifronte”.