No alla barbarie woke: Sangiuliano fa cambiare il testo del Tusmar a tutela dell’identità nazionale

29 Dic 2023 10:52 - di Redazione

Fin dal suo insediamento il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha individuato nella mania woke (riscrittura, revisione e cancellazione di autori e testi che fanno parte del patrimonio culturale occidentale) un rischio per la libertà di pensiero e di espressione e anche per la salvaguardia di quelle identità culturali che costituiscono una ricchezza e un argine al livellamento.

Il nuovo testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici

Gli sforzi  per sensibilizzare il grande pubblico su questi pericoli, inclusa la censura – scrive oggi La Verità – “hanno ora trovato concreta applicazione nel Tusmar. Si tratta del Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici: una legge che disciplina le funzioni di
regolamentazione, di vigilanza e sanzionatorie per quanto riguarda radio, televisioni e piattaforme digitali. In una parola: tutti i media audiovisivi. Il testo del Tusmar, che viene periodicamente aggiornato in base alle norme europee in materia, era stato modificato l’ultima volta nel 2021. Ma ora, appunto, il governo Meloni ha pronto un testo aggiornato, che prossimamente verrà pubblicato in Gazzetta ufficiale”.

Il contrasto alla tendenza della cancel culture

Ed è appunto in questo testo aggiornato che si trova un riferimento al contrasto alla cancel culture. In particolare all’articolo 4, quello
che stabilisce i «princìpi generali» della normativa, si parla di «contrasto alla tendenza contemporanea di distruggere o comunque ridimensionare gli elementi o simboli della storia e della tradizione della Nazione (cancel culture)». Un impegno, fortemente perorato dal ministro Sangiuliano, per rendere più problematici gli sbianchettamenti di natura ideologica che imperversano nell’area anglosassone e che anche in Italia trovano (purtroppo) ferventi seguaci. Affidando all’Agcom la vigilanza in materia.

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