Ospedale di Tivoli, la Procura indaga per omicidio colposo. I racconti dei soccorritori

9 Dic 2023 19:16 - di Gigliola Bardi
ospedale tivoli

Sono omicidio colposo plurimo e incendio colposo le ipotesi di reato contenute nel fascicolo aperto dalla Procura di Tivoli sull’incendio all’ospedale cittadino San Giovanni Evangelista, nel quale hanno perso la vita tre persone. Inizialmente si era parlato di quattro vittime, ma nel corso della giornata è stato chiarito che la quarta persona era in realtà deceduta un’ora prima che scoppiasse l’incendio. L’indagine è attualmente contro ignoti. “Abbiamo acquisito numerose immagini dall’impianto di videosorveglianza da cui abbiamo un quadro chiaro su quanto accaduto e che ci permettono di escludere al momento il dolo“, ha spiegato il procuratore di Tivoli Francesco Menditto.

L’incendio all’ospedale di Tivoli partito dall’esterno della struttura

Nel corso delle indagini è emerso che le fiamme sono partite dall’esterno della struttura, sul retro. L’incendio, che ha coinvolto anche i rifiuti stoccati, si è poi propagato all’interno interessando il Pronto soccorso, con il fumo che ha invaso il nosocomio. “Sono state sequestrate alcune aree di interesse per le indagini. Lunedì saranno disposte le autopsie sulle tre vittime. Sono stati nominati il medico legale e il tossicologo che lunedì riceveranno incarico”, ha spiegato ancora Menditto, chiarendo che “delle tre vittime una era ricoverata in medicina di urgenza e due in medicina generale”. “La città è ferita. Faremo tutto quanto è necessario per fare chiarezza. L’intervento dei soccorritori è stato tempestivo”, ha poi aggiunto il procuratore.

Chi sono le tre vittime. Il procuratore di Tivoli: “Nessuno è morto tra le fiamme”

Le tre vittime sono Romeo Sanna e Pierina Di Giacomo, entrambi di 86 anni, e Giuseppina Virginia Facca di 84 anni. Secondo quanto emerso, due sono morte durante le operazioni di soccorso mentre la terza persona è morta durante il trasporto. “Nessuno è morto tra le fiamme”, ha chiarito ancora Menditto. Nella struttura al momento del rogo erano presenti circa 200 persone tra ricoverati e personale sanitario. Andrea Di Lisa, coordinatore del Centro operativo comunale e dell’Ufficio Protezione civile del Comune di Tivoli, ha spiegato che “alle 22.45 c’erano già i primi soccorsi (l’incendio all’ospedale è scoppiato intorno alle 22.30, ndr)”. “L’evacuazione è iniziata immediatamente ed è terminata verso le 7 di questa mattina. Verso le 6.30 abbiamo evacuato le ultime persone presenti in ospedale”, ha detto ancora Di Lisa, parlando con l’agenzia di stampa Adnkronos.

I racconti dei soccorritori: l’arrivo, i pazienti evacuati a braccia, i focolai difficili da domare

“L’evacuazione è durata molto perché la struttura, di sei piani, era senza corrente elettrica e quindi senza ascensori. Evacuare 174 persone non deambulanti – ha sottolineato il coordinatore del Coc – ha comportato un impegno da parte dei Vigili del fuoco, degli operatori sanitari e dei volontari della Protezione civile non indifferente. Tutti quanti sono stati evacuati a braccia”. Poi “da lì i pazienti sono stati portati in un’area adibita a triage, istituita dal Centro operativo comunale di Tivoli nella palestra Maramotti. Quindi, l’ospedale ha censito i pazienti e li ha affidati ad Ares 118, che li ha trasportati nelle diverse strutture sanitarie”.

È stato poi il comandante provinciale di Roma dei vigili del fuoco Adriano De Acutis, nel corso di una conferenza stampa insieme a Menditto, a spiegare che i pazienti sono stati evacuati tramite le scale antincendio, “trasferiti con dei teli e affidati alle ambulanze che facevano la spola”, e a chiarire che le operazioni di spegnimento sono proseguite fino alla mattina a causa di alcuni focolai che rimanevano attivi e richiedevano interventi costanti. Tra i soccorritori anche i carabinieri, che sono stati tra i primi a intervenire e “si sono subito lanciati nel salvataggio delle persone più deboli e con difficoltà deambulatorie”, ha spiegato il comandante del Nucleo Operativo e Radiomobile della compagnia di Tivoli, Davide Giaculli. In alcuni casi i pazienti sono stati trasportati “direttamente sul materasso, cercando di mettere in salvo più persone possibile, forzando porte bloccate e respirando fumi tossici”. E agenti e volanti sono arrivati anche da Roma, come spiegato dal commissario della polizia di Tivoli Maria Antonietta Schioppa. Anche la polizia, ha spiegato la funzionaria, è intervenuta con “un gran numero di uomini e mezzi che hanno provveduto a trarre in salvo le persone e capire anche se ci fossero cose nell’immediatezza rilevanti anche per le indagini”.

 

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