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Ostaggi, Hamas alza la posta: li riavrete vivi solo alle nostre condizioni. Un Califfato con Gerusalemme capitale

Cronaca - di Bianca Conte - 12 Dicembre 2023 - AGGIORNATO 12 Dicembre 2023 alle 13:26

Sulla guerra degli ostaggi Hamas sgancia l’ennesima bomba: «Israele li riavrà vivi solo alle nostre condizioni». Condizioni di cui detta subito anche i termini: «Un califfato con Gerusalemme capitale». Un terreno infuocato quello che separa e infiamma le postazioni di Israele e Hamas che, al conflitto a fuoco sulla linea di Gaza, aggiunge la guerra di annunci e contro-rilanci.

La guerra sugli ostaggi prigionieri di Hamas, un missile dallo Yemen colpisce una nave norvegese

E intanto, dal cielo sopra il Mar Rosso, piove un missile da crociera lanciato dallo Yemen – alcune parti del quale sono controllate dai ribelli Houthi sostenuti dall’Iran – che colpisce una nave norvegese in navigazione. A confermarlo è il Comando Centrale degli Stati Uniti, precisando che l’attacco ha causato un incendio sulla Strinda, nave battente bandiera norvegese e di proprietà della Mowinckel Chemical Tankers, mentre transitava nello Stretto di Bab al-Mandeb. Non ci sarebbero vittime e l’incrociatore americano Uss Mason ha fornito assistenza. Più volte negli ultimi mesi gli Houthi hanno rivendicato attacchi contro navi commerciali nel Mar Rosso in segno di solidarietà con i palestinesi a Gaza.

Hamas alza la posta: Gerusalemme «sarà la capitale di un Califfato islamico»

Intanto a Gaza continuano i combattimenti tra Hamas e Israele, dopo il veto americano su una risoluzione del Consiglio di Sicurezza che chiedeva un «cessate il fuoco umanitario» nella Striscia. Così come procede a colpi di ultimatum e diktat incrociati il conflitto tra le autorità israeliane e i vertici dell’organizzazione terroristica palestinese. L’ex ministro degli interni di Hamas, Fathi Hammad, nelle scorse ore ha affermato che Gerusalemme «sarà la capitale non solo della Palestina e di un Stato indipendente, ma di un Califfato islamico». Di contro, Israele ha ribadito che «non ha alcun piano per spostare la popolazione palestinese di Gaza fuori dalla Striscia». Anzi. Netanyahu ha invitato i miliziani di Hamas ad arrendersi: «È finita, non morite per Sinwar». immediata la reazione in replica di Hamas che ha avvisato Tel Aviv: «I vostri ostaggi toneranno solo alle nostre condizioni».

Spiraglio sulle trattative tra Israele e Hamas per il rilascio degli ostaggi? La situazione è complicata…

Eppure, malgrado prove muscolari e annunci di fuoco, sullo scenario bellico sembra aprirsi un nuovo spiraglio per negoziare un nuovo accordo parziale per il rilascio degli ostaggi israeliani rapiti durante l’attacco di Hamas lo scorso 7 ottobre. A sostenerlo è The Times of Israel che cita il canale tv israeliano Channel 12. «Le condizioni sono mature per un quadro in cui sia possibile iniziare a redigere nuovi accordi, dal punto di vista di Hamas e di Israele», ha detto la fonte anonima israeliana all’emittente tv. Un accordo che, secondo quanto trapela, sarebbe «umanitario». E che potrebbe includere le donne, i feriti, i malati e gli anziani. Si ritiene che tra gli ostaggi ci siano 15 donne non militari e due bambini.

Il Qatar tenta di sondare nuove possibilità per la negoziazione

Il capo del Mossad David Barnea e l’uomo di punta dell’Idf Nitzan Alon sono stati «invitati ad ascoltare ciò che gli intermediari stanno proponendo», ma non ad avviare proposte proprie. «Se i qatarioti vogliono essere ascoltati, li ascolteremo», dice la fonte anonima. Si stima che nessun nuovo accordo è previsto per la prossima settimana. Ma Israele vuole aprire una finestra a un possibile accordo in mezzo alla crescente pressione militare dell’Idf su Hamas, in modo che se Yahya Sinwar, il leader di Hamas nella Striscia di Gaza, si dimostri pronto.

Ostaggi, nelle mani di Hamas ancora 138 prigionieri

Tra i fattori di complicazione segnalati ci sono lo sfilacciamento delle gerarchie di comando e controllo di Hamas. Il fatto che alcuni leader di Hamas che erano in Qatar se ne sono andati. Che alcuni degli operativi di Hamas che hanno trasmesso proposte tra il Qatar e Gaza sono stati uccisi. E che il dispiegamento dell’Idf sul terreno sia nel nord che nel sud di Gaza ostacola le comunicazioni di Hamas all’interno della Striscia. Durante la tregua di una settimana, 105 civili sono stati liberati dalla loro prigionia nella Striscia di Gaza in cambio di 240 donne e prigionieri palestinesi: 81 israeliani. 23 cittadini thailandesi. Un filippino. Pertanto, l’Idf afferma che 138 ostaggi sono ancora detenuti da Hamas.

«Nessuno scambio di prigionieri prima della fine dell’aggressione a Gaza»

Hamas che, sul punto della negoziazione e del rilascio degli ostaggi, continua ad alzare la posta. E con le dichiarazioni rilasciate ad Al Jazeera da Osama Hamdan, il leader di Hamas in Libano. Il quale, commentando le indiscrezioni circa il fatto che Israele sarebbe pronto a negoziare per un rilascio degli ostaggi, ribatte lapidario: «Nessuno scambio di prigionieri prima della fine dell’aggressione a Gaza».

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di Bianca Conte - 12 Dicembre 2023