Petardi e slogan violenti, corteo a Montecitorio degli studenti rossi che fanno le vittime per qualche manganellata
Studenti dei collettivi autonomi della Capitale si sono presentati nel tardo pomeriggio davanti alla Camera per un corteo non autorizzato che la polizia ha fermato con una carica. Poi gli estremisti di sinistra, studenti medi che provengono dalle scuole occupate nella Capitale, hanno improvvisato un corteo verso largo Argentina, con l’intenzione di dirigersi al ministero della Pubblica istruzione. Queste le richieste dei manifestanti: scuola transfemminista (?) e abolizione del voto oltre all’istituzione di uno sportello psicologico.
Violentissimi gli slogan intonati dai giovanissimi in corteo: non solo contro la polizia ma anche slogan che riecheggiavano gli anni di piombo, come “uccidere un fascista non è reato”. Immancabili le urla per la Palestina libera. A fianco degli studenti, senza neanche ascoltare evidentemente cosa usciva loro di bocca, si è schierato il solito Angelo Bonelli. Ma anche il Pd ha fatto la sua parte: “Non si manganellano gli studenti che protestano nel centro di Roma. Con loro si parla, non si usa la violenza. E’ inaccettabile che questo accada nel 2023 a pochi passi dal Parlamento”, ha dichiarato il dem Arturo Scotto.
Però non si è visto nessun parlamentare compiacente andare a discutere con gli studenti o presunti tali. A fronteggiarli solo poliziotti che si sono beccati cori ingiuriosi e che poi li hanno pure scortati verso Ponte Garibaldi. E meno male che c’è la torsione autoritaria… che evidentemente è talmente autoritaria che un centinaio di esponenti dei collettivi può dar vita a un corteo non autorizzato in una città in preda alla frenesia prenatalizia. Con tante coccole da parte della solita sinistra e tanto sdegno da parte dei romani inferociti.