Presepe, Musumeci: “Guai a vergognarsi delle proprie radici, senza identità si è più deboli”
Il divieto dei presepi a scuola ‘ per non offendere” le altrui sensibilità fa discutere. A mettere la parola fine, ma difficilmente la polemica ideologica si arresterà, è il ministro Nello Musumeci. “Vietare il presepe a scuola non è affatto una scelta rispettosa verso gli alunni di altre fedi”, chiarisce il titolare della Protezione civile e delle politiche del mare.
Presepe, Musumeci: non bisogna vergognarsi
“In un luogo educativo e formativo, ogni ragazzo deve sentirsi libero di accostarsi al presepe o di ignorarlo. A seconda della propria religione e appartenenza. Ma attenzione: avere rispetto per la religione degli altri non significa doversi vergognare o rinunciare alla propria”. Non si tratta solo di religione ma di identità. “Da 800 anni – osserva Musumeci – il presepe è testimonianza di fede, di tradizione e di identità. Se ai nostri ragazzi indeboliamo il vincolo identitario, li rendiamo meno forti. E meno capaci nel confronto con le altre identità, che vanno sì rispettate ma non subìte”.
La sinistra contro la pdl di Fratelli d’Italia
Le reazioni urlanti del centrosinistra hanno origini dalla proposta di legge di Lavinia Mennuni, senatrice di FdI, tesa a salvaguardare e tutelare “le nostre radici culturali che nel presepe hanno un altissimo esempio”. “Da qualche anno assistiamo a inaccettabili e imbarazzanti decisioni di alcuni organi scolastici che vietano il presepe nelle scuole – spiega Mennuni – , o ne modificano l’essenza profonda, modificando ad esempio la festa del Natale in improbabili festività dell’ inverno per non offendere i credenti di altre religioni. Con la proposta di legge che ho presentato e che è stata firmata da molti parlamentari, non sarà più possibile cancellare il presepe, il Natale e la Pasqua all’interno degli istituti scolastici italiani di ogni ordine e grado”.
La rivolta dei presidi: in Parlamento di vedrà
A fare particolarmente discutere è l’articolo n.4 che prevede un procedimento disciplinare per il preside che vieta il presepe a scuola. Apriti cielo. Anche i presidi si sono innervositi, per usare un eufemismo. “Bisogna certamente tener presente le tradizioni del Paese, ma imporle per legge è fuori luogo. Ci sarà comunque modo, nel dibattito parlamentare, di valutare bene il da fare”, ha Antonello Giannelli, presidente dell’associazione nazionale presidi.
Magi: il presepe è solo folklore
Particolarmente risibile la critica alla proposta di legge. “Giù le mani dal presepe”, il radicale Riccardo Magi. Che inorridisce per il fatto che la destra sotto Natale torna a lanciare proposte per salvaguardare le tradizioni cristiane italiane. E derubrica il presepe a folklore.