Prof mostra in aula un quadro con donne nude, gli studenti lo denunciano per razzismo e islamofobia

12 Dic 2023 15:10 - di Robert Perdicchi

In Francia scoppia la polemica dopo che un insegnante di prima media ha presentato durante la sua lezione di francese il quadro Diana e Atteone’ del pittore Giuseppe Cesari, uno dei maggiori esponenti del tardo manierismo. Il quadro della discordia rappresenta un passaggio delle Metamorfosi di Ovidio durante il quale Atteone sorprende la dea Diana e le ninfe durante un bagno.

Il quadro “Diana e Atteone”, con le donne nude, scatena gli studenti

A scatenare la protesta degli studenti della scuola elementare di primo grado ‘Jacques-Cartier d’Issou’ nel dipartimento delle Yvelines (in periferia di Parigi) erano le donne nude rappresentate dal pittoreAlcuni studenti, infatti, giovedì scorso si sono detti scioccati dalla presenza di cinque donne nude e si sono lamentati con la coordinatrice sostenendo inoltre che l’insegnante aveva fatto delle dichiarazioni razziste e islamofobe. Una versione, quest’ultima, che è stata contestata dal rettorato di Versailles.

In quella scuola fu uccisa l’insegnante Samuel Paty

Di fronte a questa polemica e anche a causa del fatto che l’Accademia è la stessa in cui insegnava Samuel Paty, l’insegnante assassinato il 16 ottobre 2020 per aver mostrato ai suoi studenti alcune caricature di Maometto del 2012 tratte dal giornale satirico ‘Charlie Hebdo’, gli insegnanti hanno deciso di protestare e da venerdì scorso hanno esercitato il loro ‘droit de retrait’ (diritto di recesso, ndr) che permette in Francia al dipendente di rifiutare di riprendere il lavoro di fronte a una situazione di ‘pericolo grave e imminente per la propria vita o la propria salute’ in attesa di trovare un accordo con il proprio datore di lavoro.

Il dipinto considerato offensivo

Il dipinto oggetto della protesta rappresenta il mito di Diana che trasforma Atteone in un cervo. Si tratta di una copia di Bernardino Cesari della fortunata composizione del fratello Giuseppe, detto il Cavalier d’Arpino, nota in almeno due varianti autografe, rispettivamente conservate al Louvre e al Museo di Belle Arti di Budapest, e in diverse altre copie.

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