Rai, l’ad Sergio smonta le fake news sugli ascolti: “Le nostre reti generaliste sono leader”
“Nelle ultime settimane sui dati di ascolto della Rai sono circolate diverse fake news. Vogliamo ribadire, anche in questa sede, che, fonte Auditel, i canali generalisti Rai mantengono salda la leadership di ascolti sia da inizio anno che in questa stagione televisiva”. L’amministratore delegato della Rai, Roberto Sergio, nel corso dell’audizione in commissione di Vigilanza, ha chiarito molti aspetti: dal bilancio alla programmazioni, ai dati di ascolto sui quali da più parti si è reciutto il “de profundis”. Sergio ha sfatato le leggende metropolitane sull’insuccesso della nuova stagione del Servizio pubblico.
Rai, l’ad Sergio: “Sugli ascolti circolate diverse fake news
Ha ricordato che “Rai1, Rai2 e Rai3 nel periodo autunnale (1° ottobre – 16 dicembre) stanno totalizzando una share complessiva pari a oltre 3 punti in più rispetto ai comparabili tre canali generalisti dei competitor: (Rai 30,0% e il il principale competitor 26,7%). La leadership aumenta ulteriormente nella prima serata, difatti a fronte di uno share del 30,8% di Rai, il gap sale a quasi 5 punti. Primato che si conferma sia per l’intera giornata che per la prima serata anche sull’anno: nel periodo 1° gennaio – 16 dicembre le generaliste Rai sono al 30,4% e il principale competitor al 26,3%”. “Complessivamente, dunque non possiamo che essere soddisfatti di questi risultati – ha aggiunto Sergio -. Ben consapevoli del pochissimo tempo in cui sono stati varati i palinsesti autunnali e il numero di nuove proposte che sono state offerte al pubblico. Anche a causa di numerose uscite spontanee di talent”.
Sergio: “Chiuderemo il 2023 con 90 mln di debito in meno”
Anche sul fronte bilancio il risultato è ottimo. “L’andamento della gestione 2023 è positivo con un risultato netto consolidato in pareggio- dice all‘Adnkronos-. Alla data di maggio, quando ci siamo insediati, l’indebitamento finanziario netto del Gruppo era previsto a fine anno in 650 milioni di euro. Chiuderemo invece il 2023 a 560 milioni, risultato raggiunto grazie a interventi gestionali e alla crescita dei ricavi pubblicitari. Si tratta di 90 milioni di debito in meno rispetto alle previsioni ottenuto tramite una razionalizzazione dei costi”. Sergio ha anche osservato che “nonostante gli impatti dell’ulteriore riduzione dei limiti di affollamento pubblicitario previsti per il 2023 – dal 7% al 6% – nelle fasce 6-18 e 18-24, la raccolta pubblicitaria registra un +7% rispetto agli obiettivi di budget”. Sugli ascolti c’è inoltre una quantità enorme di programmi on demand non conteggiata dallo share, e questo non va dimenticato, chiarisce il dg della Rai, Gianpaolo Rossi.
Sergio: “Giornalismo d’inchiesta, pilastro della Rai”
“Il giornalismo di inchiesta – genere tanto dibattuto – è un pilastro nell’ambito dell’informazione e della nostra responsabilità- prosegue Sergio-. Un’offerta ampia e articolata che abbraccia trasversalmente i palinsesti e le fasce orarie”. “Su Report – ha aggiunto – molto è stato detto. Quindi, in questa occasione, è utile citare le altre trasmissioni. Che contribuiscono a rendere la Rai un importante attore nel panorama dell’approfondimento, dell’inchiesta e del valore del racconto. Presadiretta, Mi manda Rai Tre, il lavoro incessante di Chi l’ha visto; le inchieste di Rai News, Indovina chi viene a cena, i nuovi programmi come Gocce di Petrolio, Cose nostre e FarWest”.
“Nessun taglio a Rai Cultura”
“La cultura è un altro punto ‘core’ dell’offerta della Rai”. Anche in tale ambito Sergio smonta le notizia riguardantiu tagli e ridimensionamenti. Citando “programmi storici come Meraviglie e Ulisse, Geo e Kilimangiaro, la diretta dalla Scala e i prossimi eventi dell’Orchestra Sinfonica Nazionale, precisa: “Al riguardo, vogliamo precisare che per Rai Cultura non c’è stato alcun taglio del 40%. Ma, in analogia con le altre Direzioni, è stato richiesto un saving sui costi di funzionamento e un’ottimizzazione ed efficientamento riguardo al prodotto”.
L’impegno per la parità di genere: “Rai faro di equità”
Sergio va orgoglioso di un altro caposaldo della Rai. “La parità di genere è un altro pilastro fondamentale nell’ambito dell’inclusività. Dando voce alle donne e affrontando il gender gap, i media pubblici si ergono come un faro di equità; sfidando gli stereotipi e aprendo le porte ad una rappresentazione rispettosa di tutte le identità”. E specifica: “Quanto facciamo e faremo contro la violenza sulle donne, è un impegno per noi primario: dalla campagna andata in onda su tutti i nostri mezzi nella giornata del 25 novembre; che continua con i concerti dedicati che trasmettiamo in radio e in tv: il prossimo a maggio in prima serata su Rai2 dall’arena di Verona con una raccolta fondi per il sostegno dei centri antiviolenza. Un impegno quotidiano che si concretizza in programmi come Amore Criminale e Sopravvissute: storie di vita, testimonianze, che obbligano tutti a riflettere e soprattutto, a sapere e conoscere”.