Stupro delle cuginette di Caivano: scarcerato uno degli accusati. È in Veneto col braccialetto elettronico

2 Dic 2023 12:21 - di Davide Ventola
Caivano, stupratore

Lascia il carcere e trascorrerà i domiciliari a Venezia, uno degli stupratori delle due cuginette di Caivano. Il giudice per le indagini preliminari ha disposto la misura dei domiciliari per uno dei due maggiorenni arrestati insieme a sette minori lo scorso settembre perché ritenuti componenti del branco che per mesi ha violentato e vessato due cuginette di 10 e 12 anni approfittando della loro fragilità (una è affetta da deficit mentale cognitivo) e dello spaventoso degrado sociale, culturale e morale che le circondava. La scarcerazione adottata dal Tribunale di Napoli Nord è stata presa nonostante il parere contrario della Procura.

Il 19enne, ritenuto dagli inquirenti il capo branco dello stupro delle cuginette di Caivano, passa dal carcere di Poggioreale a una casa della provincia di Venezia (con l’obbligo del braccialetto elettronico). Come scrive il gip, l’allontanamento da Caivano «appare elemento piuttosto rassicurante in ordine alla rescissione dei legami con il predetto contesto, inducendo a confidare in un’adeguata capacità autocontenitiva». Inoltre, accogliendo quanto sostenuto dagli avvocati del giovane: il presunto stupratore sarebbe «in precarie condizioni di salute psico-fisiche», nonché affetto da «ritardo mentale di grado medio con difficoltà di apprendimento».

Il legale della famiglia di una delle due cuginette stuprate a Caivano: “Non c’è giustizia”

«Non c’è giustizia, noi ci battiamo per tutelare la vittima da crimini atroci e uno dei responsabili delle violenze sessuali e diffusione video pedopornografici va ai domiciliari a Venezia». Non riesce a trattenere il suo disappunto l’avvocato Angelo Pisani, legale di una mamma delle due cuginette di Caivano stuprate dal branco la scorsa estate.

Nei giorni scorsi il tribunale di Napoli Nord ha concesso gli arresti domiciliari a uno dei due maggiorenni ritenuti coinvolti nelle violenze. La misura adottata dai giudici per l’avvocato Pisani va contro lo spirito del decreto Caivano. Per il legale quale con queste decisioni «si veicola un messaggio sbagliato, quello della giustizia a intermittenza». Intanto, continua, «lui è ai domiciliari mentre le bambine e i fratelli sono chiusi nelle case famiglia senza neanche poter veder e sentire genitori e familiari».

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