Suor Alfieri è stata “azzerata” come la Concia, ma non grida alla censura: “Indifferente alla revoca”

10 Dic 2023 12:29 - di Penelope Corrado
suor Alfieri, Concia

“Azzerate” in tre dal ministro Valditara: l’ex deputata Pd Paola Concia, la giurista cattolica Paola Zerman, suor Anna Monia Alfieri. Ma sui giornali si grida alla censura solo per la rappresentante del mondo Lgbtq. Curiosi paradossi della stampa italiana, decisamente strabica (a sinistra) anche stavolta. 

Una lezione di stile arriva da Suor Anna Monia Alfieri.«Provo una sana indifferenza sia alla nomina che alla revoca. Però quando c’è una buona idea bisogna portarla avanti e la violenza sulle donne è indicatore di una emergenza educativa». Così la religiosa, esperta di politiche scolastiche e referente scuola nel consiglio nazionale della Cei, in un’intervista al quotidiano la Repubblica, rispondendo alla domanda se le sia dispiaciuto essere stata garante del progetto per l’Educazione alle relazioni lo spazio di un mattino, prima della retromarcia del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara.

Revocate suor Alfieri, Paola Concia, Paola Zerman: ma si parla solo della ex deputata Pd

Alla domanda se sia stata chiamata personalmente da Valditara, risponde di sì: «Valditara ha lanciato il cuore oltre l’ostacolo, perciò aveva messo insieme Paola Concia e me. Forse è stato un progetto affrettato, e le altre forze politiche della maggioranza non ne erano al corrente e quindi hanno reagito così. Cosa devo pensare? Sono rimasta stranita. Per me contano i ragazzi e le famiglie e perciò avevo fatto posto nella mia agenda fitta a questo impegno. Pare non serva più». Suor Anna Monia Alfieri aggiunge che non la preoccupava l’idea di collaborare con Anna Paola Concia: «Sono curiosa e credo nel confronto tra diversi, nel dialogo nelle differenze. Bisogna lanciare ponti. Rifuggo dall’omologazione e dal rischio del pensiero unico. Non mi preoccupava», risponde a una domanda in merito.

Concia: “Soncertata dalla revoca di Valditara, colpa dei massimalisti di destra e di sinistra”

Molto più accalorate le dichiarazioni dell’ex deputata Pd. «Sono sconcertata. Anche il ministro Valditara lo è. Correttamente mi ha chiamato prima di scrivere il comunicato», dice al Corriere della Sera, Paola Concia. Con il ministro, spiega, «collaboriamo da un anno per Didacta, l’evento sulla scuola piu’ importante in Italia. Lo hanno sottoposto a una pressione alla quale non si è potuto sottrarre. Lo hanno messo alle corde». Le pressioni per la revoca, a suo giudizio, sono arrivate da «massimalisti di destra e di sinistra. Hanno criticato anche la nomina di suor Monia. Lei è stata criticata da sinistra. Io… da tutti. Non faccio nomi. Ma mi spiego. Da destra sono stata attaccata perché lesbica e femminista. Dalla sinistra massimalista lgbt perché sono una persona dialogante, ho sempre dialogato, ho sempre costruito ponti». Con Meloni, «c’è sempre stato un confronto molto tranquillo soprattutto sull’omofobia. Ma la cosa piu’ divertente è stata quando siamo andate insieme da Crozza. Di certo la responsabilità di questa vicenda non è la sua”. Concia dice poi di non essere “stupita” della solidarietà espressa nei suoi confronti del presidente del Senato, Ignazio La Russa, «perché lui ha sempre avuto una grande stima per me».

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