Toninelli batte cassa: chiede un “gettone” per le riunioni dei probiviri. Il M5S la prende male

4 Dic 2023 19:10 - di Angelica Orlandi
Toninelli

Danilo Toninelli batte cassa. L’ultima idea partorita dall’ex ministro delle Infrastrutture è davvero paradossale. Ha ventilato ai big del M5S un suggerimento: stabilire un gettone di presenza per le riunioni  del collegio dei probiviri- di cui fa parte-, ossia il comitato che si trova a dirimere questioni su sanzioni e/o espulsioni da comminare agli iscritti del Movimento. Pare  – stando alla ghiotta notizia che leggiamo sul Corriere della Sera online– che l’idea non si stata considerata perticolarmente brillante all’interno del partito. Tutt’altro. Ma come? Proprio lui? Toninelli ha fatto il paladino dell’anti- casta, il vessillifero dei costi-benefici, con cui ha bloccato tutti i cantieri, Tav in testa. E ora? Si batte per un “gettone” di presenza nel collegio dei probiviri?

Toninelli, il paradosso di un ex “pauperista”: un gettone per le riunioni

La notizia è godibilissima, ma non tanto per i grillini. La sua proposta infatti “secondo i rumors romani – riporta il quotidiano on line-  avrebbe suscitato irritazione, perplessità e qualche malumore. Non dubitiamo dell’imbarazzo creato da Toninelli, mister gaffe insuperato; protagonista di video e dichiarazioni che hanno suscitato ironie, meme, prese in giro. La sua ipotesi è in stand by per ora. Non piace al M5S l’idea di aumentare i costi e creare un precedente per le casse pentastellate. Il collegio dei probiviri è stato istituito nel 2016 e finora ha sempre lavorato gratuitamente. Proprio lui ora chiede una remunerazione? Ma – come spiegano alcuni stellati – “spesso alcuni casi necessitano di molto tempo e di decisioni delicate, anche legalmente”. Ecco, quindi il motivo del gettone. Che non riguarderebbe solo l’ex ministro dei Trasporti, ma anche gli altri due esponenti del collegio: l’ex ministra Fabiana Dadone e la presidente della Vigilanza Rai Barbara Floridia. Toninelli, contattato dal Corriere, per ora non ha commentato la notizia.

Toninelli, gelo nel M5S che non vuole far lievitare i costi

Non ci fa una bella figura Toninelli. Ricordiamo le frasi ad effetto dell’ex senatore in piena “trance” pauperistica: “Mi dimezzo lo stipendio da sette anni, non devi rompermi i c….”, aveva sbottato nel 2020 contro un gruppo di contestatori. E aveva etichettato  Mario Draghi “grillino”, quando  l’ex premier rinunciò allo stipendio. Conclusi  i due mandati da parlamentare, come da regolamento M5S, è tornato a lavorare per la compagnia assicurativa di cui era dipendente prima dell’ingresso in Parlamento. Nel frattempo si diverte con un suo “tg” social di controinformazione, in cui spinge per alcune battaglie, come quella sul salario minimo, prendendo di mira il governo Meloni. Evidentemente aveva rimpianto per non essere più preso di mira, una voltas lontano dai riflettori della politica. Ha trovato un modo goffo per farlo… con la svolta “utilitarista”.

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