Trump a Biden: mai sostenuto insurrezione, ma marcia pacifica. E Rudy Giuliani dichiara bancarotta
Donald Trump replica su Truth Social a Joe Biden che ha detto che l’ex-presidente “di certo ha sostenuto un’insurrezione. Non c’è dubbio. Nessuno. Zero”.
Nel post, Trump nega radicalmente di aver alimentato l’assalto al Congresso – “non ho sostenuto un‘insurrezione” – e sostiene di aver incoraggiato, semmai, quel 6 gennaio 2021, i suoi sostenitori a marciare sul Campidoglio “in modo pacifico e patriottico”.
La questione se Trump abbia partecipato o meno ad un’insurrezione è centrale, in questo momento, per l’applicazione della cosiddetta “Sezione 3 del 14esimo Emendamento”, in base al quale i democratici, consapevoli che il tycoon straccerebbe qualsiasi candidato democratico nella corsa elettorale del 2024 alla Casa Bianca, lo stanno cercando di ostacolare e la Corte Suprema del Colorado lo ha dichiarato ineleggibile nello Stato.
Questo è solo l’ultimo di una serie di tentativi dei democratici di sovvertire la democrazia negli Usa per impedire a Trump di candidarsi e vincere le elezioni presidenziali con sondaggi che lo danno sicuro vincente.
Gli assalti giudiziari contro Trump, ben orchestrati dai democratici che hanno in mano parecchi procuratori, si sono concentrati anche sui suoi collaboratori ed ex-collaboratori, molti dei quali hanno subito veri e propri tracolli finanziari per fronteggiare sia le spese legali sia le milionarie richieste di risarcimento.
Uno di questi è l’ex-avvocato di Trump ed ex-sindaco di New York, Rudy Giuliani che è stato costretto a dichiarare bancarotta qualche giorno dopo essere stato condannato a pagare 148 milioni di risarcimento per aver diffamato due ex-scrutatrici di Atlanta: l’allora avvocato di Donald Trump le aveva accusate di brogli elettorali nelle elezioni vinte poi da Joe Biden nel 2020 in Georgia.
L’enorme somma si è andata ad aggiungere ad una lunga lista di debiti accumulati dall’ex-procuratore di ferro, che ormai non riesce più a pagare le spese legali nei tanti procedimenti intentati contro di lui per il ruolo svolto nel portare avanti le accuse di brogli elettorali dopo la sconfitta di Trump nel 2020.
Nelle dichiarazione di bancarotta presentata di fronte ad un Tribunale federale di Manhattan, Giuliani ha elencato debiti per 500 milioni di dollari a fronte di beni per 10 milioni di dollari.
Nei mesi scorsi, il repubblicano aveva messo in vendita la sua casa di New York per 6,5 milioni di dollari. Ed era anche emerso che aveva cercato, senza successo, di ottenere da Trump un aiuto finanziario per pagare i suoi avvocati che gli stanno facendo causa per le parcelle non pagate.