Uccise i due banditi che lo avevano rapinato: 17 anni al gioielliere, il pm ne chiedeva 3 di meno. Lo sfogo: viva la delinquenza

4 Dic 2023 15:26 - di Lorenza Mariani
gioielliere

Negli istanti dopo la rapina, la vittima dell’irruzione violenta e del saccheggio uccise due dei tre rapinatori in fuga e ne ferì un terzo: per questo oggi, la Corte d’Assise di Asti ha condannato per l’omicidio di due malviventi e il tentato omicidio di un terzo, a 17 anni di pena, il gioielliere Mario Roggero di La Morra, in provincia di Cuneo, oggi 68enne, imputato per l’assassinio del 58enne Giuseppe Mazzarino e del 44enne Andrea Spinelli. Il terzo uomo della banda, Alessandro Modica, rimase invece ferito a una gamba. Riuscito a fuggire, fu poi rintracciato e arrestato poche ore dopo.

Cuneo, uccise i due banditi che lo avevano appena rapinato: gioielliere condannato a 17 anni

I giudici, dunque, hanno accolto la ricostruzione effettuata dal pm e qualcosa di più, inasprendo la pena rispetto ai 14 anni chiesti dall’accusa, alla fine aumentata di ulteriori 3 anni. La Corte ha riconosciuto all’imputato solo le attenuanti generiche e quella di aver agito dietro provocazione. La difesa del gioielliere cuneese, invece, aveva invocato l’assoluzione. Tornando indietro a quel drammatico 28 aprile 2021, quando i tre rapinatori fecero irruzione nel negozio di preziosi dell’imputato – nella frazione Gallo di Grinzane Cavour di Cuneo – tutta la vicenda, reazione del gioielliere compresa – è stata esaminata al processo dove, secondo l’accusa, l’intenzione della vittima non fu una reazione di difesa, ma di offesa: motivo cardine della sentenza che ha ha riconosciuto la volontarietà del delitto.

Un sentenza inasprita con l’aggiunta di 3 anni rispetto a quanto chiesto dall’accusa

Pertanto, la Corte d’Assise di Asti ha riconosciuto l’uomo colpevole di duplice omicidio volontario e di tentato omicidio. Non solo. A Roggero è stato contestato in sede giudiziale anche il porto abusivo d’armi del Revolver in quanto, in base alla licenza, quella pistola non sarebbe potuta uscire dal negozio in cui era custodita. Il legale del gioiellerie, Dario Bolognesi , interpellato dall’Adnkronos ha osservato: «Ora leggeremo le motivazioni della sentenza e faremo appello. La mia prima impressione è che sia stata una camera di consiglio un po’ troppo breve per un caso che si presentava così complesso».

 I giudici più severi del pm che aveva chiesto una condanna a 14 anni

«Senza mettere in discussione la gravità di quello che è accaduto, i problemi che avevamo posto sul tavolo erano molto complessi: riguardavano il tema della legittima difesa putativa e le ragioni per cui il fatto è accaduto sono state esaminate da noi in modo molto articolato», ha aggiunto il legale. Spiegando, tra l’altro, di aver evidenziato in sede processuale il trauma conseguente a una precedente rapina. Un colpo subìto nel 2015 quando, acuni rapinatori – mai rintracciati – pestarono il gioielliere brutalmente, fratturandogli il naso…

La difesa del gioielliere: «Faremo appello»

Evidentemente, però, ai giudici non è bastato. Non solo. Come riporta sulla vicenda tra gli altri il sito del Tgcom24, «Roggero pensava di doversi scontrare ad armi pari per liberare la moglie dalla stretta dei rapinatori», ha insistito ancora il suo legale. Ma alla fine, nell’analisi processuale sembra aver avuto maggiormente peso quell’aver «inseguito (il gioielliere al banco degli imputati ndr) fuori dal negozio i tre malviventi che, già usciti con la refurtiva, si erano dati alla fuga». E quegli «elementi raccolti durante le investigazioni, e in particolare dalle consulenze tecniche compiute nel contraddittorio tra tutte le parti», che hanno contribuito a spostare gli equilibri del dibattimento, culminando in una sentenza che ha addirittura maggiorato di 3 anni la pena richiesta dal pm…

L’amaro sfogo del gioielliere condannato: «Viva la criminalità»

Amaro lo sfogo di Roggero alla lettura della sentenza, riportato in queste ore da Il Giornale: «Viva la delinquenza, viva la criminalità», ha sbottato l’uomo. Un verdetto che, oltre alla condanna penale, tra le altre cose ha riconosciuto una provvisionale di 460mila euro ai parenti delle due vittime.

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