Valditara: “Il discorso del papà di Giulia è di alto valore morale e civile. Sia inviato nelle scuole”

5 Dic 2023 20:22 - di Angelica Orlandi
Valditara papà Giulia

“Il discorso del papà di Giulia Cecchettin è di alto valore morale e civile, colpisce il cuore di tutti noi. Riguarda le coscienze dell’intera società. Raccolgo la proposta del governatore Zaia perché sia inviato alle scuole e i docenti ne possano discutere con i loro studenti. E al papà di Giulia, oltre al mio personale cordoglio, rinnovo il mio impegno perché nelle scuole sia innalzato il livello di attenzione sulle violenze di genere; a partire dai corsi sull’educazione alle relazioni che abbiamo messo in campo”. E’ quanto afferma il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.

Valditara. “Le parole del papà di Giulia di alto valore morale e civile”

“Mia figlia Giulia era una giovane donna straordinaria. Allegra, vivace, mai sazia di imparare. Oltre alla laurea che si è meritata” era “una combattente, un oplita, come gli antichi soldati greci, tenace nei momenti di difficoltà”: uno spirito indomito la cui morte “deve essere il punto di svolta per porre fine alla terribile piaga della violenza sulle donne”. Le parole del papà di Giulia hanno scosso e commosso. Il femminicidio di Giulia deve segnare un cambio di passo per tutti – famiglie, scuola, società civile, mondo dell’informazione -. Ma in primis per gli uomini.

Valditara: “Il discorso del papà di Giulia si inviato alle scuole”

“Parliamo agli altri maschi che conosciamo – ha detto Gino Cecchettin-  sfidando la cultura che tende a minimizzare la violenza da parte di uomini apparentemente normali. Non giriamo la testa di fronte ai segnali di violenza anche i più lievi. A chi è genitore come me, parlo con il cuore: insegniamo ai nostri figli il valore del sacrificio e dell’impegno e aiutiamoli anche ad accettare le sconfitte”. Un’educazione che è “sessualità libera da ogni possesso e all’amore vero che cerca solo il bene dell’altro”.

Il passo della poesia di Gibran

Ed è un passo della poesia di Gibran – ‘La vita non è una questione di come sopravvivere alla tempesta, ma di come danzare nella pioggia…’ – a dare la forza a Gino Cecchettin per l’addio alla sua adorata e sventurata Giulia. “Io non so pregare, ma so sperare: ecco voglio sperare insieme a te e alla mamma. Voglio sperare insieme a Elena e Davide e voglio sperare insieme a tutti voi qui presenti: voglio sperare che tutta questa pioggia di dolore fecondi il terreno delle nostre vite. E voglio sperare che un giorno possa germogliare. E voglio sperare che produca il suo frutto d’amore, di perdono e di pace”. “Non sono bravo con le parole ma ci proverò”, aveva detto. Ebbene, Gino si è superato e sulle sue parole ha pianto tutta l’Italia.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *