Vespa plaude alla Meloni (e sferza la sinistra): “Mai un premier come lei, così centrale negli equilibri europei” (video)
Ancora nelle scorse settimane, e per l’ennesima volta, rispondendo durante un dibattito tv – nello specifico in questo caso a Giovanni Floris – Bruno Vespa non ha lesinato parole per esprimere il suo apprezzamento sul premier Meloni. E alla domanda sulla “più grande qualità” che il giornalista riconosce alla presidente del Consiglia, la risposta del conduttore di Porta a Porta è stata esaustiva: «La capacità di resistere». Nelle scorse ore, poi, analizzando risvolti e argomentazioni sul tema, l’anfitrione del salotto mediatico di Raiuno ha aggiunto in un’intervista al settimanale Gente – rilanciata dal quotidiano Libero – ulteriori delucidazioni e motivazioni atte a illustrare nel dettaglio attestazioni di stima e apprezzamenti umani e istituzionali indirizzati a descrivere la personalità politica della leader di FdI e il plauso rivolto al suo operato governativo: soprattutto all’estero.
Vespa, il plauso alla Meloni senza se e senza ma
Una riflessione, quella che il giornalista affida al rotocalco, in cui Vespa si sofferma in special modo sul riconquistato ruolo dell’Italia al centro dello scenario europeo, in primo piano sullo scacchiere internazionale e alacremente al lavoro su temi e emergenze ai primi punti dell’ordine dell’agenda politica e diplomatica: dalle guerre in corso alle problematiche economiche, fino alla regolamentazioni di trattati e accordi. Un’Italia al centro, insomma, e con le elezioni europee imminenti sullo sfondo, con l’obiettivo di un voto da cui potrebbe emergere una nuova Europa. Un’Unione pronta a rimettersi in discussione, forte di aggiornamenti e nuove declinazioni mirati a renderla strategicamente più incisiva e internamente più coesa, solida e calzante rispetto agli scenari delineati dagli ultimi responsi delle urne registrati in diversi dei Paesi partner.
Il giornalista si concentra sull’autorevolezza di premier e Paese riacquisiti soprattutto in ambito europeo
Un contesto che vede Giorgia Meloni e il governo italiano in prima linea in questa impresa: basta pensare al recentissimo stop alla ratifica del Mes, così come ai rilievi sul Patto di Stabilità. E per fronteggiare la sfida con Bruxelles, come sottolinea lo stesso Vespa, ci vogliono naturalmente una corazza data dall’esperienza politica, gli strumenti messi a disposizione dalla coesione di un’alleanza di governo inattaccabile. E, soprattutto, un autorevolezza che il premier Meloni si è guadagnata sul campo, difendendola in nome del rilancio di immagine e funzionamento del Paese; delle sue tradizioni culturali. Del suo sistema produttivo. E concentrandosi sulle fragilità e criticità delle fasce sociali e dei settori professionali maggiormente travolti da una crisi che si è endemizzata negli anni e a cui la pandemia ha finito per dare la spallata finale.
Vespa sulla Meloni: «Mai un premier come lei»
Un’autorevolezza, insomma, che Bruno Vespa riconosce proprio al presidente del Consiglio, a cui il giornalista nell’intervista a Gente riconosce la novità più significativa apportata fin qui: «Mai il presidente del Consiglio italiano è stato così centrale negli equilibri europei». Un’osservazione che Libero rilancia in un serivizo e che non è sfuggita neanche a Fratelli d’Italia che l’ha rilanciata dal proprio account ufficiale su X, aggiungendo in calce nella didascalia: «Pronta a guidare quel cambiamento in Europa che attendiamo da tempo». Laddove ad essere pronta è l’Italia “formato governo Meloni”. E la sinistra frigge, sommessamente…
Sotto, da Youtube un estratto della recente partecipazione di Vespa a DiMartedì su La7