A Poggio Bustone apre il museo dedicato a Lucio Battisti: chitarre, lettere, foto inedite e quadri
Domani, sabato 20 gennaio, aprirà a Poggio Bustone il piccolo museo che ricorda Lucio Battisti, nativo del paese in provincia di Rieti. Ci saranno – si legge sul Messaggero – anche le sue prime inseparabili chitarre, insieme alle lettere spedite alla madre, a una collezione di foto inedite, a quadri e altro materiale.
L’idea – continua il quotidiano – nasce qualche anno fa, dalla conoscenza con Andrea Barbacane, figlio dell’unica sorella del musicista, Albarita. «Mi sono appassionato alla storia di Lucio – dice il direttore del museo Giuseppe Bonomo – ho chiesto se ci fossero ancora suoi materiali in giro, così mi hanno presentato Andrea». Alfiero, il padre di Lucio, aveva lasciato un compito ai nipoti Andrea e Viviana, perché gli oggetti presenti nella casa romana della famiglia venissero fatti conoscere e svelassero l’anima autentica di un cantautore a volte dipinto come freddo o burbero, ma che invece era tutt’altro”.
Nato a Poggio Bustone il 5 marzo 1943, un giorno dopo Lucio Dalla, l’autore di Emozioni è morto a Milano il 9 settembre 1998. Ricoverato nella clinica San Paolo, è uscito di scena in perfetto silenzio, coerente con il suo carattere schivo, allergico alla ribalta e alle etichette. Certo era impossibile accostarlo ai cantautori “impegnati” dell’epoca, foraggiati dalla straordinaria macchina da guerra del Pci. E questo bastò per affibbiargli l’etichetta di fascista. Che Mogol ha smontato sorridendo in molte occasioni. “Noi cantavamo canzoni d’amore, mentre quella era l’epoca dei cantautori impegnati. Così eravamo diventati fascisti. Chi non scriveva le canzoni politicizzate non valeva niente e diventava fascista, anzi qualunquista. La canzone impegnata parlava di politica, noi raccontavamo la vita”.
All’inaugurazione del museo, oltre al direttore Giuseppe Bonomo, interverranno lo scrittore Giuliano Compagno, il giornalista Ivan Cardia, la giornalista del Messaggero Sabrina Vecchi, il nipote di Lucio Battisti Andrea Barbacane.