A “Repubblica” tutto fa brodo contro la Meloni, anche la morte di Gigi Riva. Riciclata la vecchia intervista…
L’intervista è del novembre 2022, non c’era più Mario Draghi, Giorgia Meloni aveva appena vinto le elezioni con il centrodestra e “Repubblica” intervistata lui, il mito, Gigi Riva su tutto lo scibile umano, Meloni compresa, of course. In quella occasione, il grande campione scomparso ieri, pur non dichiarandosi di sinistra, spiegava di non pensarla come la leader di FdI e sintetizzò: “Non mi piace”. Può sembrare assurdo, surreale, inverosimile, eppure “Repubblica“, ossessionata dalla premier, oggi, sul suo sito Internet, pubblica l’ultima intervista di Gigi Riva, nella quale racconta l’intera sua vita, titolando non sui gol, le vittorie, la depressione, il no alla Juve, l’addio al calcio, la vita, il mondo, l’universo, ma sul suo “non gradimento” della Meloni… Guardare per credere…
“Repubblica” ricicla le critiche di Gigi Riva alla Meloni
“Il calcio di oggi mi annoia. E’ così monotono, si passano la palla da una parte all’altra del campo, aspettando soltanto che si apra un varco. Troppo lento. Noi eravamo più rapidi, andavamo presto in verticale. E via a cercare il gol. Per me il gol era la liberazione, voleva dire passare poi una settimana tranquilla, aver fatto bene il mio lavoro. Se per di più si trattava di una rete decisiva, allora ero ancor più contento per i compagni”, spiega il campione, concedendosi momenti anche molto personali nella bella chiacchierata col giornalista, che gli chiede anche della sua “resistenza” alle offerte dei grandi club. “Non ho avuto un’infanzia facile, ho perso mio padre, mia sorella e mia madre, dimenticavo tutto per un momento soltanto quando giocavo a pallone. E a Cagliari ho avuto un po’ di serenità, un minimo, anche grazie ai miei compagni che mi hanno sempre aiutato. E grazie alla Sardegna che ha sempre manifestato grande affetto. Nella vita ero passato da un pianto all’altro. Qui tutto mi sembrava meno doloroso. Per forza ho rifiutato tre trasferimenti”. E la Meloni? Arriva più avanti…
Le parole del campione sulla politica
Si passa alla tv: “C’è troppa politica, venti minuti su mezz’ora. Un’esagerazione, la gente è stanca e poi ecco che cosa succede”. Che cosa succede? “Che votano in questo modo”. Cioè? Lei ha votato? “Io no, perché sapevamo tutti come sarebbe andata a finire”. Non è quindi soddisfatto di Meloni premier? “Per niente. Io la penso diversamente”. Ci scusi sempre, visto però che siamo in argomento: quando in passato ha votato, lo ha fatto a sinistra?“Più al centro”. “Io invece a sinistra”, interviene deciso Tomasini, “mio padre era partigiano, ho sempre scelto così. E la situazione attuale proprio non mi piace”. E Draghi? “Draghi mi piace, è bravo, in quest’Italia che fatica…”.
Niente di male e neanche di sorprendente. Sorprende, invece, che nella ricordo di un morto e nella celebrazione di un calciatore si riciclino due frasette politiche, così, giusto per farci un titolo.