Abuso d’ufficio, Antoniozzi: “Il Pd non conosce il garantismo. Schlein insegue i giacobini del M5S”

10 Gen 2024 14:15 - di *alfredo Antoniozzi
Abuso d'ufficio Antoniozzi

L’abolizione dell’abuso di ufficio in prima votazione ha visto convergere anche le forze di opposizione moderate. È accaduto in commissione giustizia. Le altre opposizioni hanno votato no e tra queste il PD, che conferma di non essere in sintonia con i suoi sindaci ( che da tempo chiedono l’abolizione del reato) e di essere più l’erede di una cultura massimalista che socialista.

Abuso d’ufficio, Antoniozzi: “Il Pd non è in sintonia con i suoi sindaci”

Vorrei fare una serie di riflessioni in merito. La prima è sull’abuso di ufficio: solo il 7% delle denunce arriva a processo, giacché per configurare l’abuso è necessario il dolo. Spesso, soprattutto i dirigenti temono di firmare carte urgenti e necessarie per paura di entrare in una dimensione giuridica che si trascina per anni e che si conclude con l’archiviazione o l’assoluzione , peraltro impegnando i magistrati in un lavoro inutile che li sottrae ad altri compiti. Lo hanno più volte ribadito sindaci ed amministratori del PD a cui la Schlein non sa dare risposte.

Abuso d’ufficio, qualche riflessione

Un’altra discussione è quella da fare sul rapporto tra destra e codice penale. Secondo alcuni, la destra al governo dovrebbe inasprire tutte le pene possibili. È una lettura distorta della realtà e del concetto liberale. Ci sono tanti reati minori e risorgimentali come origine che andrebbero eliminati o derubricati a sanzione amministrativa. Così come, obiettivamente, il principio della legge Severino è poco compatibile con gli elementi cardine della Costituzione.

“Schlein insegue i Cinquestelle sulla via del giacobinismo”

Elly Schlein ha dato solidarietà al sindaco della città metropolitana di Reggio Calabria del suo partito, Falcomata ( sul piano politico indifendibile): assolto dopo anni e dopo essere stato sospeso per condanne non definitive che riguardavano proprio l’abuso e ufficio. Ma è una solidarietà pelosa se poi si inseguono i Cinquestelle sulla strada del giacobinismo. Un partito che si proclama difensore delle libertà evita accuratamente di parlare della questione giustizia. Evita di dire che tre persone ogni giorno in Italia, mille l’anno , vengono tratte in arresto e successivamente scarcerate dai Tribunali del Riesame o dalla Cassazione per mancanza di indizi. Anche sulla carcerazione preventiva è fondamentale non chiudere gli occhi.

“Il Pd è in totale dissonanza con la cultura riformista”

Noi abbiamo un grande rispetto per la magistratura e per le funzioni che la Costituzione le assegna. Ma in quella stessa Costituzione vi sono articoli straordinari che separano le funzioni e che rispettano la libertà individuale. La delusione del Partito Democratico è proprio la sua totale dissonanza con la cultura socialista e riformista che ha dato lustro all’Italia. Siamo la Nazione di Cesare Beccaria,  di Pietro Calamandrei, Giuliano Vassalli, e tanti grandi giuristi, come Carnelutti, che hanno fatto della difesa della libertà e delle garanzie costituzionali il loro mantra. Il PD li ha dimenticati. Noi no.

*Vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera

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