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Acca Larenzia, FdI chiede la riapertura delle indagini. Lo fece anche per Fausto e Iaio: “Non esistono morti di serie B”

Politica - di Annamaria Gravino - 12 Gennaio 2024 - AGGIORNATO 13 Gennaio 2024 alle 10:41

FdI chiede la riapertura delle indagini sulla strage di Acca Larenzia, rimasta senza colpevoli e dunque senza giustizia per le vittime: Franco Bigonzetti e Francesco Ciavatta, uccisi nell’agguato fuori dalla sezione, e Stefano Recchioni ucciso più tardi nel corso degli scontri con la polizia che seguirono il duplice omicidio. La richiesta è emersa ieri nel corso del convegno di Fondazione An e Secolo d’Italia “Acca Larenzia e il maledetto ’78. Il dovere della memoria”, portata avanti dal sottosegretario Paola Frassinetti, ed è stata ribadita nel corso della trasmissione Dritto e rovescio su Rete 4 dalla vicecapogruppo vicaria alla Camera, Augusta Montaruli. Si tratta di una richiesta speculare a quella avanzata formalmente in Procura, in questi giorni, dal sindaco di Milano Giuseppe Sala per la riapertura delle indagini sull’assassinio di Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci, Fausto e Iaio, i due ragazzi del Leoncavallo uccisi a loro volta nel 1978, e frutto di una mozione votata all’unanimità dal Consiglio comunale lo scorso maggio.

FdI chiede la riapertura delle indagini su Acca Larenzia

“Rispetto ai fatti avvenuti negli scorsi giorni, usati strumentalmente dalla sinistra, quelle persone sono state identificate e quindi la legge c’è e la magistratura procede. Le persone che invece non sono state identificate, dopo decenni, sono gli autori dell’agguato di Acca Larenzia e per questo FdI chiede che siano riaperte le indagini rispetto a quei fatti avvenuti nel 1978”, ha detto Montaruli. “Ho appreso – ha aggiunto l’esponente di FdI – che il sindaco Sala ha chiesto la riapertura delle indagini rispetto a un altro agguato che vide ingiustamente morire dei ragazzi di sinistra. Noi non facciamo distinzione tra ragazzi di destra e di sinistra: tutti i ragazzi di quella stagione meritano giustizia”.

Montaruli: “Non esistono morti di serie A e di serie B”

“Però – ha rilevato ancora Montaruli – questo approccio vale solo per noi perché, invece, a sinistra questo ragionamento non viene fatto. Non abbiamo sentito una, e dico una, parola di condanna rispetto all’agguato di Acca Larenzia da parte di Elly Schlein. Non esistono morti di serie A e di serie B. Oggi parlare dei fatti avvenuti, i saluti romani, senza chiedere giustizia per ciò che avvenne è un atto omertoso”.

La meschina polemica politica della sinistra

La sinistra però continua a non rendersene conto o a fingere di non rendersene conto. E, anzi, insiste in quelle polemiche strumentali, portandole perfino al Parlamento europeo pur di alimentare la sua tanto meschina quanto infondata campagna denigratoria contro il governo. A chiedere il dibattito, al termine del quale non è prevista alcuna risoluzione, è stato il gruppo dei Socialisti e democratici del quale fa parte il Pd. L’argomento sarà il “risorgere del neofascismo in Europa, anche sulla base della parata avvenuta a Roma il 7 gennaio”. In realtà, come è chiaro a chiunque voglia capirlo, la commemorazione del 7 gennaio, che per altro si ripete identica da quasi mezzo secolo, sotto governi di qualsiasi colore, non ha a che fare con il risorgere del neofascismo, ma con la morte senza giustizia di due ragazzi di 20 e 18 anni e di un terzo di 19.

FdI ha sostenuto la richiesta di riapertura delle indagini per Fausto e Iaio

Ma ciò che conta per la sinistra italiana non è la pietà per vittime innocenti e giovanissime, non è superare gli odi feroci di quella stagione, non è cercare giustizia per tutti i giovani italiani morti ammazzati in quella “larvata guerra civile”, come l’ha definita in questi giorni Giampiero Mughini. Quello che conta è attaccare il governo a ogni costo e con ogni pretesto, fosse anche il più vile. Un modo di fare che è tutto loro. Alla destra non appartiene e a dimostrarlo c’è proprio la vicenda della richiesta di riapertura delle indagini non per Acca Larenzia, ma per Fausto e Iaio: a fronte di una sinistra che sta facendo quello che sta facendo intorno ad Acca Larenzia, infatti c’è una destra che, in tempi non sospetti, ha sostenuto quella richiesta, votando la mozione in Consiglio comunale presentata dal consigliere Pd Rosario Pantaleo e approvata all’unanimità nel maggio dello scorso anno.

Da Frassinetti a La Russa, quei gesti che marcano la distanza siderale tra destra e sinistra

Già in aprile Frassinetti, con la forza del suo ruolo istituzionale di sottosegretario all’Istruzione, aveva reso omaggio ai due ragazzi portando dei fiori presso la targa commemorativa al liceo Brera. Ma gli antifascisti parlarono di volontà di “riscrivere la storia” e di “equiparare vittime e carnefici”, facendo riferimento allo stesso gesto compiuto per Sergio Ramelli. Ancora prima, nel discorso del suo insediamento alla presidenza del Senato, anche Ignazio La Russa aveva ricordato i due ragazzi milanesi rimasti senza giustizia, proprio come Ramelli e Bigonzetti e Ciavatta e Recchioni e tanti altri “di ogni colore politico”. “Mi inchino a loro e alla loro memoria”, disse La Russa, indicando una strada e ribadendo un insegnamento che la destra ha fatto propri da un tempo immemore e che a sinistra, invece, rifiutano pervicacemente di accettare.

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di Annamaria Gravino - 12 Gennaio 2024