Acca Larenzia, FdI: Schlein vergognosa, continua a tacere sugli assassini dei ragazzi di destra
Sulla strage di Acca Larenzia del 1978 Elly Schlein ha superato ogni limite. Lo show andato in onda a Montecitorio grondante antifascismo e odio ideologico, zeppo di errori storici e attacchi al governo ‘nemico’ (con la Meloni che sarebbe ostaggio del passato che non passa) senza una sola parola sui tre giovani militanti del Fronte della Gioventù solleva l’indignazione di Fratelli d’Italia. Il capogruppo Tommaso Foti parla di atteggiamento “vergognoso” della segretaria dem. “Non ha espresso una sola parola di condanna per gli assassini dei giovani missini di Acca Larenzia. E neppure ha chiesto che dopo quarantasei anni sia resa loro giustizia. È la riprova del passato che non passa. E di quel legame affettivo che ancora oggi il Pd dimostra di avere con chi ha fatto della violenza un sistema di lotta politica”.
Acca Larenzia, Foti: Schlein vergognosa
Per non dire dell’intervista di Ignazio La Russa, a dir poco manipolata visto che Schlein gli attribuisce la volontà di voler “legalizzare il saluto romano che insulta la Resistenza”. Il presidente del Senato – spiega Foti – ha correttamente evidenziato la contraddittorietà della giurisprudenza della Corte di Cassazione sulla punibilità, o meno, di comportamenti ritenuti apologetici del fascismo. “Il solo fine della Schlein e della sinistra – conclude – è quello di seminare ulteriori parole di odio fra gli italiani, travisando volontariamente le dichiarazioni altrui”. Non è meno tenera con lo strabismo del Nazareno Augusta Montaruli. “La sola colpa di quei ragazzi trucidati – sottolinea l’esponente di FdI – fu quella di militare nell’allora Movimento Sociale Italiano. Fino a prova contraria un partito legittimamente riconosciuto dalle dinamiche parlamentari. Dopo 46 anni non si conoscono ancora gli assassini. Né si è fatta luce sui chi ha detenuto quell’arma che ha sparato, uccidendo e ferendo, anche in altre occasioni”.
Rampelli: imbarazzante l’assenza di pietà verso quei giovani
Durissimo il giudizio di Fabio Rampelli, chiamato in causa dalla segretaria del Pd (per aver preso le distanze dalla celebrazione di CasaPound). “È imbarazzante la pochezza della leader del secondo partito italiano. Ha imbastito in aula un intervento infarcito di violenza verbale, falsità. E attacchi personali indirizzati a me, al presidente del Senato e al capo del governo strumentalizzando una tragedia”. Il vicepresidente della Camera stigmatizza l’assenza di pietà nei confronti di quei ragazzi innocenti. “Nessun atto di dolore né richiesta di giustizia o verità storica verso quel che resta, a 46 anni di distanza, delle famiglie cui sono stati tolti tre figli e un padre. Franco Bigonzetti (20 anni), Francesco Ciavatta (19 anni) ammazzati mitra in pugno, Stefano Recchioni (20 anni) colpito in pieno volto da un proiettile esploso ad altezza d’uomo da un carabiniere impazzito e Antonio Ciavatta, papà di Francesco che al terzo tentativo riuscì a togliersi la vita”.
Un comizio pieno di odio, violenza verbale ed errori
Infine un falso storico. “Nella sua breve lezione di antifascismo militante – prosegue Rampelli – ha volutamente distorto la realtà, dicendo che nel 2008 ad Acca Larenzia saremmo stati scortati da un estremista. Ricordo ancora che la destra parlamentare non gestisce quella sede da trent’anni. E che, proprio per non essere confusi con gli extraparlamentari siamo andati per oltre due decenni la mattina a deporre i nostri fiori, gesto a cui non rinunceremo mai, ovviamente trovando sul posto i titolari della sede”.
De Corato: Il Pd ha manipolato il pensiero di La Russa
Riccardo De Corato si concentra sulla strumentalizzazione delle parole della seconda carica dello Stato. “Il presidente del Senato Ignazio La Russa su Acca Larenzia ha espresso un concetto chiarissimo. E lo ha fatto anche con la cognizione di causa di un uomo di diritto. Leggendo l’attacco scomposto della Schlein sorge spontaneo il dubbio che non abbia letto l’intervista o, peggio, che leggendola non l’abbia capita. A meno che non stia semplicemente tentando di manipolare i fatti per incitare l’odio fra gli italiani. Auspicheremmo che avesse la stessa veemenza, chiarezza e determinazione nell’esprimere ferma condanna contro chi assassinò i giovani militanti missini. Che, dopo 46 anni, ancora non hanno avuto giustizia”.