Agricoltura, l’uso delle acque reflue depurate è uno step fondamentale per un’economia sostenibile

17 Gen 2024 16:23 - di Mauro Rotelli

Nel contesto delle crescenti preoccupazioni ambientali e della necessità di preservare risorse strategiche come quella idrica, l’Italia sta puntando sempre più sull’economia circolare e sui conseguenti interventi di adattamento ai cambiamenti climatici. Per questo motivo una pratica che sta acquisendo sempre maggiore rilevanza riguarda l’uso sostenibile delle acque reflue in agricoltura.

L’acqua è un bene prezioso, e la sua gestione responsabile è cruciale per garantire la sostenibilità del nostro ambiente. Un importante passo avanti in questa direzione è l’utilizzo delle acque reflue depurate per scopi agricoli, un’opportunità che può portare a benefici significativi sia in termini ambientali che economici.

Infatti, da un lato il corretto trattamento delle acque reflue risulta essenziale per evitare che gli scarichi in mare danneggino irrimediabilmente i nostri corpi idrici, andando a preservare la tutela degli ecosistemi marini e della biodiversità. Ma non solo: una volta trattate, le acque reflue possono essere un prezioso risorsa per l’agricoltura.

Il cosiddetto Decreto Siccità, in risposta alla crescente minaccia della scarsità idrica della scorsa primavera, ha riconosciuto l’importanza di sfruttare le acque reflue trattate in agricoltura come parte di una strategia più ampia per garantire la sicurezza e la corretta gestione delle risorse.

Nello specifico, l’articolo 7 riguarda l’utilizzo delle acque reflue depurate, prodotte dagli impianti di depurazione, segnando un ulteriore passo avanti, integrando nuove soluzioni di utilizzo nel comparto agricolo. Si tratta di una visione strategica che non solo aiuta a preservare le risorse idriche, ma offre anche un’opportunità per il settore primario della nostra Nazione.

Tuttavia, per garantire la sicurezza alimentare e la salute pubblica, è essenziale che le acque reflue utilizzate nell’agricoltura rispettino i rigorosi standard sanitari stabiliti dall’Unione Europea.

L’Italia, attraverso un apposito decreto, sarà chiamata ad integrare tali norme nel proprio ordinamento, al fine di garantire che l’uso delle acque reflue in agricoltura sia effettivamente sicuro e sostenibile, che non arrechi danni alla salute umana e animale, al tempo stesso prevedendo gli opportuni strumenti di controllo.

In aggiunta, un aspetto cruciale di questa transizione verso un’economia circolare è il trattamento dei fanghi provenienti dai processi di depurazione. Evitare che questi fanghi finiscano nelle discariche appare di vitale importanza. Infatti, metodi come il compostaggio, la combustione controllata e il trattamento anaerobico possono trasformare i fanghi in risorse, anziché in rifiuti.

L’implementazione di queste pratiche richiede un impegno coordinato da parte delle istituzioni, delle autorità locali e degli attori del settore. Incentivare la ricerca e lo sviluppo di tecnologie innovative per il trattamento delle acque reflue e dei fanghi è però essenziale per massimizzare l’efficienza di questo processo.

Sfruttare le acque reflue in agricoltura è un ulteriore step verso un’economia più circolare e sostenibile. Questa pratica non solo contribuisce alla conservazione delle risorse idriche, ma offre anche opportunità di crescita economica e di sviluppo sostenibile per il nostro paese. L’Italia, con la sua ricca tradizione agricola e la crescente consapevolezza ambientale, è pronta a guidare questa transizione verso un futuro più sostenibile e resiliente.

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