Appalti Anas, Salvini passa al contrattacco: “Da oggi partono le querele contro i calunniatori”

4 Gen 2024 9:21 - di Luisa Perri
Salvini Anas

Sulla inchiesta degli appalti Anas Matteo Salvini parte al contrattacco. «Ho l’onore e l’onere di prendermi responsabilità delicate, sempre in totale autonomia, nell’esclusivo interesse dell’Italia per promuovere lo sblocco, l’accelerazione e la progettazione di opere pubbliche ferme da anni, che cambieranno in meglio la vita degli Italiani», dichiara in una nota il ministro delle Infrastrutture.

“Da oggi io Francesca facciamo partire le querele”

«Essere coinvolto a sproposito da qualche ”giornalista” in vicende di cui non so nulla – prosegue Salvini – non è più tollerabile. Da oggi cominciano a partire querele, da parte mia e della mia compagna Francesca Verdini come me coinvolta senza motivo in diversi articoli, con l’impegno a devolvere in beneficenza tutto quello che i calunniatori dovranno risarcire», aggiunge il vicepremier e leader della Lega.

Denis Verdini intercettato: “Tutta fuffa, nella inchiesta Anas vogliono attaccare Salvini”

«È tutta fuffa», «è sempre la stessa storia: c’è qualcosa di politico che vogliono trovare che non c’è, ma che vogliono trovare perché uno è Verdini, in testa c’è Salvini». L’ex parlamentare Denis Verdini commentava, intercettato, l’indagine della procura di Roma su alcune commesse in Anas che ha poi portato agli arresti domiciliari suo figlio Tommaso e altre quattro persone. Nell’intercettazione, che risale 12 luglio 2022, tra Denis Verdini suo figlio e Fabio Pileri, socio della Inver, si parla delle perquisizioni disposte dai pm di piazzale Clodio avvenute in precedenza. Verdini prova a tranquillizzare il figlio Tommaso e Pileri. 

«È inutile rimuginare sulla questione che la tesi è traffico di influenze e corruzione, per cui ‘non è detto che siano soldi l’utilità», si sintetizza nell’informativa della Guardia di Finanza. Per l’ex parlamentare «dalla lettura del decreto è tutta fuffa, il problema è da vedere che cosa altro hanno». Mercoledì 3 gennaio, nell’interrogatorio di garanzia Tommaso Verdini, finito agli arresti domiciliari lo scorso 28 dicembre e gli altri indagati raggiunti da misura, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Nell’inchiesta in cui si ipotizzano i reati di corruzione e turbativa d’asta è indagato anche l’ex parlamentare Denis Verdini.

 

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