Beneficenza, accuse pesantissime per la Ferragni: è indagata per “truffa aggravata da minorata difesa”

8 Gen 2024 17:02 - di Marta Lima

Mentre si apre un “giallo” sulla scomparsa dai social del marito di Chiara Ferragni, l’ex onnipresente Fedez, si mettono male le cose per la bionda influencer anche se le accuse sono tutte da dimostrare e la possibile “truffa” sulla beneficenza, che potrebbe essersi consumata attraverso le vendite dei Pandoro Balocco, al momento è solo un’ipotesi investigativa. Di sicuro la Guardia di finanza di Milano, da questa mattina, sta facendo delle acquisizioni nella sede Balocco a Fossano (Cuneo), il gruppo dolciario al centro dell’indagine della campagna benefica di pandoro griffati Chiara Ferragni. La finanza sta agendo su input della procura di Milano. Nel mirino l’acquisizione di documentazione e mail relative all’accordo tra la società e l’imprenditrice digitale. L’accusa è pesantissima: “Truffa aggravata da minorata difesa“, ovvero, dall’aver approfittato di chi si commuoveva per l’idea di poter fare beneficenza. Indagine che riguarda anche Alessandra Balocco, ad dell’omonimo gruppo dolciario. L’iscrizione è stata decisa dal procuratore aggiunto Eugenio Fusco.

La difesa di Chiara Ferragni

“Sono serena perché ho sempre agito in buona fede e sono certa che ciò emergerà dalle indagini in corso. Ho piena fiducia nell’attività della magistratura e con i miei legali mi sono messa subito a disposizione per collaborare e chiarire ogni dettaglio di quanto accaduto nel più breve tempo possibile”, dice Chiara Ferragni, assistita dagli avvocati Marcello Bana e Giuseppe Iannaccone, in merito alla notizia relativa alla iscrizione nel registro degli indagati – con l’accusa di truffa aggravata – da parte della procura di Milano per la vendita dei pandori Balocco. “Sono, invece, profondamente turbata – conclude Chiara Ferragni – per la strumentalizzazione che una parte dei media sta realizzando, anche diffondendo notizie oggettivamente non rispondenti al vero.”

Pandori e beneficenza, le ipotesi di reato a carico della influencer

La Guardia di finanza di Milano ha inviato all’aggiunto di Milano Eugenio Fusco un’annotazione, sull’affare Balocco-Ferragni, che sembra dunque far cambiare le carte in tavolo sulla vicenda. Da quanto si apprende sono stati consegnati più allegati rispetto alla vendita dei pandoro e partendo da quanto già acquisito dall’Antitrust si sono valorizzati alcuni aspetti già emersi nelle carte del Garante, inoltre sono state acquisite le mail tra il gruppo dolciario e l’imprenditrice digitale che presenterebbero degli aspetti che hanno catturato l’attenzione degli inquirenti. Aspetti su cui ora la procura di Milano dovrà trarre le sue conclusioni: se inizialmente il reato di truffa era stato ‘scartato’, ora gli elementi raccolti sembrerebbero avallare questa ipotesi di reato.

L’inchiesta sul ‘Pandoro Pink Christmas’ griffato da Chiara Ferragni e parte di una campagna benefica rischia di costare tanto all’influencer già multata dall’Antitrust per un milione di euro per pubblicità ingannevole. Si tratta del contratto più controverso anche se sono altri due i fronti aperti: il Nucleo di Polizia economico-finanziaria della Gdf sta facendo accertamenti anche sull’operazione relativa alle uova pasquali di Dolci Preziosi e sulla bambola a sua immagine e somiglianza i cui ricavi sono stati impiegati nella lotta contro il cyberbullismo.

Il Codacons va all’attacco

Già nelle prossime ore il fascicolo sul caso Balocco-Ferragni potrebbe non essere più contro ignoti. Inoltre alcune delle procure che avevano aperto un fascicolo dopo l’esposto del Codacons si sono rivolte all’aggiunto Eugenio Fusco per trasmettere le carte a Milano che potrebbe essere la procura competente sul caso.

“Nel nostro esposto a 104 Procure, e considerati i gravi fatti contestati dall’Antitrust, ipotizzavamo proprio il più grave reato di truffa a danno dei consumatori, e pertanto non possiamo che approvare la scelta della magistratura di accogliere la nostra richiesta” spiega il Codacons in una nota. “Crediamo che, allo stato attuale e sulla base delle nuove notizie emerse sui mass media, ci siano elementi sufficienti per valutare una estensione delle indagini a tutte le iniziative di beneficenza avviate negli ultimi anni dai Ferragnez, a partire dal caso delle bambole Trudi. Crediamo inoltre debbano essere bloccate tutte le attività solidali di influencer famosi in attesa di una normativa che disciplini in modo più trasparente il settore, e per evitare che la beneficenza si trasformi in attività commerciale a discapito dei cittadini”, conclude il Codacons.

La Ferragni riappare sui social. ml “giallo” della “scomparsa” di Fedez dai social,

In tanti, sui social, hanno notato come Chiara Ferragni, qualche giorni fa, si sia concessa una gita fuori porta con i figli, ma senza il marito Fedez, al Ferdy Wild un agriturismo a Lenna, in provincia di Bergamo. Attraverso le sue storie Instagram, Ferragni ha mostrato il suo Leone mentre portava al trotto un cavallo aiutato dagli istruttori e la piccola Vittoria impegnata a giocare con i pony. E “prezzemolino” Fedez, che aveva invaso gli spazi della moglie perfino a Sanremo, dove non era stato coinvolto? C’era ma s’è nascosto o non c’era e voleva esserci? Da qualche giorno è “scomparso”, non difende la moglie e non accusa la Meloni di parlare troppo della moglie. Un “giallo” pandoro, ma chissà cosa c’è dentro…

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