Campi: “L’informazione sia più attenta ai grandi scenari, non a gossip e polemiche di basso profilo”

3 Gen 2024 16:40 - di Angelica Orlandi
Campi informazione gossip

“C’è un concorso di colpa tra politica e informazione se spesso ci si attarda sulle polemiche di basso profilo piuttosto che su prospettive e scenari di più ampio respiro”. il politologo Alessandro Campi, docente di storia delle dottrine politiche all’Università di Perugia, striglia il basso profilo che sempre più spesso prende il sopravvento nella narrazione della politica. Il docente e scrittore in un colloquio con l’Adnkronos se ne rammarica all’inizio di un 2024 che per l’Italia si annuncia ricco di sfide, a partire dalla presidenza del G7. E poi debito, crescita, Pnrr. Sono questi gli snodi cruciali che dovrebbero essere raccontati dai media e sui quali la politica dovrebbe confrontarsi nel 2024, cercando di andare oltre le polemiche che caratterizzano il dibattito quotidiano. E invece accade esattamente il contrario e non da oggi. Insomma, l’informazione dovrebbe volare alto, ma non è così.

Campi: “Troppe questioni di cronaca spicciola. Si ragioni sulle partite fondamentali”

“E’ il sistema dell’informazione -sottolinea Campi- che racconta la politica e spesso lo fa male: portando all’attenzione dell’opinione pubblica questioni di cronaca spicciola, piuttosto che provare a ragionare sulle partite fondamentali e le grandi questioni che investiranno l’Italia: penso alle guerre in corso, alla presidenza del G7 che potrebbe consentire al nostro Paese di farsi parte attiva per iniziative di pace per conto dell’Europa”. “Invece spesso ci si attarda sul gossip, sulla cronaca spicciola. Anche se naturalmente certe questioni non possono essere trascurate: penso ad esempio allo sparo di Capodanno. Ma non ci si può fermare a questo, bisogna provare a ragionare sulle partite fondamentali che attendono il Paese, sulle grandi questioni di politica estera”.

“Ci vuole più attenzione al contesto internazionale sul quale il governo investe molto”

“Questo -prosegue Campi- soprattutto se si considera che il Governo e il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, hanno molto investito sulle relazioni internazionali. Tanto che gli è stato rimproverato di pensare più alla dimensione internazionale che a quella interna; e che si ritiene che proprio il contesto internazionale rappresenti un fattore di stabilità per l’attuale Esecutivo”. Questi temi -spiega il professore- meriterebbero maggiore attenzione. Un respiro più ampio, mentre ad esempio in vista delle elezioni europee sembra che tutto si riduca ad una partita tra Meloni e Salvini”. Tocca il punto dolente Campi. Da mesi si guarda al prossimo appuntamento elettorale come a un derby all’interno della maggioranza. Si guarda poi con curiosità alle difficoltà della segretaria del Pd Elly Schlein, alla guida di un partito in caduta libera. Ma mai si guarda alla  linea dell’orizzonte dell’Europa che protebbe profilarsi dopo il voto.

Campi: “Le Europee vengono ridotte a una mera partita Meloni-Salvini…”

Prevale nell’informazine dominante una lettura di piccolo cabottaggio. “Forse sono scelte di marketing legate a quelli che si ritiene siano gli interessi dei lettori e degli ascoltatori – ragiona con ironia Campi-. Ma visto il livello di vendita dei giornali, forse non sarebbe male provare ad invertire la tendenza.  Cercando di spiegare ed approfondire di più. Manca la controprova -conclude Campi- ma forse un tentativo andrebbe fatto, con uno scatto di reni sia da parte della politica che dell’informazione”.

 

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