Ciriani: “In primavera primo sì al premierato. Meloni candidata alle europee? Deciderà lei”
La riforma del premierato, l’accordo con l’Albania sui migranti e poi l’appuntamento con le elezioni europee, dopo le quali “il governo uscirà rafforzato”. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciariani, guarda alle scadenze del 2024, indicando un’agenda di massima e l’auspicio del governo su un confronto parlamentare più proficuo, limitando anche la necessità del ricorso ai voti di fiducia. “Noi auspichiamo sempre che il dibattito parlamentare sia il più ampio possibile”, ha ribadito Ciriani, spiegando di vedere “uno spiraglio: l’accordo trovato alla Camera con l’opposizione per approvare la manovra può essere un modello”.
Ciriani: “Per il premierato puntiamo alla prima lettura entro la primavera”
Per il premierato “spero che si arrivi alla prima lettura entro la fine della primavera”, ha spiegato Ciriani, in un’intervista a La Stampa, ricordando che “il testo nasce come una mediazione tra chi, come noi, ha sempre proposto un modello presidenziale e chi ha voluto difendere la tradizione parlamentare. I poteri del presidenti non sono stati toccati”.
L’impegno contro l’immigrazione e il sì alla ratifica dell’accordo con l’Albania a febbraio
Quanto all’accordo con l’Albania il ministro ha spiegato che “non c’è alcun tentennamento” e “siamo talmente convinti che abbiamo chiesto l’urgenza nell’approvazione del ddl, che verrà approvato nei nostri auspici a febbraio”. “Piantedosi ha ragione: gli accordi con Tunisia e Libia hanno evitato il peggio”, ha sottolineato ancora Ciriani, spiegando che l’immigrazione sarà un tema sul quale il governo in questo nuovo anno si concentrerà in modo particolare perché “è il punto dove abbiamo sofferto di più con i nostri elettori”. “Abbiamo passato un’estate difficile. Dallo zero da cui partivamo a rendere quella migratoria una grande questione internazionale non era semplice. Abbiamo chiesto pazienza agli elettori, i risultati però – ha chiarito il ministro – arriveranno”.
Ciriani: “Giorgia candidata alle europee? Lo spero, ma le chiediamo un sacrificio. Deciderà lei”
Inevitabile, poi, affrontare le questione delle europee, rispetto alla quale molti si chiedono se Giorgia Meloni si candiderà. “Me lo auguro, come tutto il partito. So che le stiamo chiedendo un sacrificio. Deciderà lei”, ha detto Ciriani, rispondendo a una domanda di Francesco Olivo, che firma l’intervista. Poi, tornando sul tema delle presunte fibrillazioni in seno alla maggioranza, l’esponente di FdI ha ricordato che “in questa fase ognuno cerca di sventolare più forte le proprie bandiere. Niente di strano. La Lega fa la Lega. Noi in Europa apparteniamo a Ecr e sono sicuro che saremo centrali nel prossimo parlamento. Poi le alleanze si vedranno dopo il voto”.
Dopo le elezioni “il governo uscirà rafforzato”
Di certo c’è che non solo la stabilità del governo non ne soffrirà, ma “dopo le elezioni il governo uscirà rafforzato”. Per quanto riguarda le amministrative e il limite del terzo mandato per i governatori, poi, Ciriani ha spiegato di non essere contrario “per principio”, ma bisognerebbe dare un ordine alle cose occupandosi prima “della questione dei sindaci dei piccoli centri”. “In ogni caso – ha precisato – non credo che possa essere un argomento da affrontare in fretta. Non se ne parlerà prima delle Europee. D’altronde, il limite ai mandati non è lì per caso, è stato pensato come contrappeso all’elezione diretta”.
Sui conti pubblici “possiamo essere ottimisti”
Ciriani poi ha invitato a “non fasciarsi la testa” sui temi economici, anche in relazione al nuovo Patto di stabilità: “Anche se il debito dell’Italia è importante, abbiamo già superato due finanziarie molto difficili, possiamo essere ottimisti per due motivi: gli indicatori economici sono buoni e in futuro non avremo più la voragine nei conti pubblici rappresentata dal Superbonus”.
“Nessuna tolleranza per corrotti e corruttori”
Infine, una domanda sulle inchieste di questi giorni che hanno portato all’arresto di Tommaso Verdini. “Gli episodi contestati sono relativi, per quel che leggo, a governi precedenti. In ogni caso – ha sottolineato l’esponente di FdI – non c’è nessuna tolleranza rispetto a corrotti e corruttori. Siamo inflessibili. Sul Pnrr e grandi opere ci sono i controlli e questa vicenda dimostra che stanno funzionando. Non c’è margine per queste persone qui, non ci sono simpatie che tengano, per cricche e organizzazioni di questo tipo”.