Ddl Ferragni, cybersicurezza, fisco, anziani e election day: le misure approvate dal consiglio dei ministri

25 Gen 2024 16:18 - di Francesco Severini

Via libera del Consiglio dei ministri al disegno di legge sulla trasparenza nella beneficenza con regole e sanzioni per gli influencer. Approvato  inoltre il disegno di legge sulla cybersicurezza e il decreto sull’election day. Nuove misure sul fisco e un importante provvedimento a sostegno di 14 milioni di anziani. Questo il bilancio del consiglio dei ministri odierno i cui esiti sono stati illustrati poi in una conferenza stampa.

Ddl influencer, multe fino a 50mila euro. Ferragni risponde: sono contenta

Multe fino a 50mila euro per la violazione delle nuove norme del cosiddetto ddl Ferragni sulla trasparenza della commercializzazione dei prodotti i cui proventi vadano in beneficenza. Lo ha sottolineato il ministro per le Imprese Adolfo Urso al termine del Cdm. Il ddl ora passa al Parlamento e “risponde ai principi di trasparenza che hanno sempre caratterizzato l’azione del nostro governo ed assicurare che l’informazione sia chiara e non ingannevole quando vengono commercializzati prodotti i cui proventi vadano ad iniziative solidaristiche”, ha detto ancora Urso. Tra le disposizioni, oltre a sanzioni fino a “50 mila euro”, anche l’obbligo per i produttori “di riportare sulle confezioni le informazioni tra le quali l’ importo destinato alla beneficenza se predeterminato”, ha spiegato.

Misure accolte con favore in una nota da Chiara Ferragni che ha così commentato: “Sono lieta che il governo abbia voluto velocemente riempire un vuoto legislativo. Quanto mi è accaduto mi ha fatto comprendere come sia fondamentale disciplinare con regole chiare le attività di beneficenza abbinate alle iniziative commerciali”.

Cybersicurezza, stretta contro gli hacker

Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, nel corso della conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri, ha spiegato che il ddl sulla cybersicurezza approvato “allarga il perimetro dei soggetti tenuti a dotarsi di sistemi” che scudano anche “ai Comuni sopra i 100 mila abitanti, alle Asl, ai capoluoghi di Regione. Quest’obbligo, nel caso non venga rispettato, è seguito da una sanzione”. Il provvedimento approvato prevede una stretta contro gli hacker e anche per chi detiene o fornisce programmi per danneggiare sistemi informatici.

Il provvedimento prevede inoltre il “rafforzamento delle pubbliche amministrazioni, per cui si stabilisce che quelle interessate da queste norme debbano dotarsi di un proprio ufficio di cybersicurezza”. “Vi sono poi delle disposizioni che disciplinano il rapporto tra intelligence e Agenzia per cybersicurezza nazionale e tra polizia giudiziaria e Acn”, ha concluso, mentre per gli appalti con forniture cyber si prevede che “si osservino regole specifiche, con appalti” ad hoc che dovranno essere normati “via Dpcm”.

Concordato preventivo per le partite Iva

Via libera definitivo del Consiglio dei Ministri, inoltre, al decreto legislativo sul nuovo procedimento accertativo e il concordato preventivo biennale per le partite Iva, uno dei capitoli fondamentali della riforma fiscale voluta dal governo Meloni e con il quale si stabiliscono a priori le tasse da pagare. Il testo, attraverso una sorta di restyling operato dal vice ministro dell’Economia Maurizio Leo, recepisce l’osservazione contenuta nei pareri delle Commissioni parlamentari e ha eliminato dal testo iniziale il riferimento al “punteggio otto” degli Isa (gli indici di affidabilità fiscale) per accedere al concordato. In questo modo viene estesa la platea dei contribuenti che possono utilizzare questo nuovo strumento.

Le risorse – ha detto il viceministro dell’economia Maurizio Leo – che verranno raccolte con il concordato preventivo biennale “serviranno anche per completare le fasi successive di riforma. Il nostro obiettivo è che attraverso l’emersione di questa materia imponibile si possa ulteriormente incidere sulla riduzione delle aliquote Irpef”.

Election day e via libera al terzo mandato per i sindaci

Approvato infine il cosiddetto dl election day, provvedimento che, tra le altre cose, accorpa la data delle elezioni europee e di quelle amministrative nei giorni 8 e 9 giugno. Via libera poi alla norma che apre al terzo mandato per i sindaci dei comuni tra i 5mila e i 15mila abitanti. Per i comuni sotto i 5mila abitanti il tetto ai mandati viene totalmente eliminato.

 

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