Ecovandali, approvata la legge. Foti: “Sono eco-cretini, non si poteva restare impassibili”

18 Gen 2024 14:33 - di Luciana Delli Colli
ecovandali

Con 138 voti a favore, 92 contrari e 10 astenuti la Camera ha approvato in via definitiva la cosiddetta legge contro gli ecovandali, che punisce la distruzione, il danneggiamento, il deturpamento e l’imbrattamento di beni culturali e paesaggistici, introducendo apposite sanzioni amministrative e rafforzando la tutela penale di tali beni. A favore il centrodestra, contrarie le opposizioni, tranne Italia viva e Azione che si sono astenute. “Oggi è una bella giornata per la cultura italiana e, in particolare, per il patrimonio artistico e architettonico della Nazione”, ha commentato il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ringraziando il Parlamento per il lavoro svolto sul ddl di iniziativa governativa.

Cosa prevede il “ddl ecovandali”

Il ddl ecovandali, ha quindi ricordato il ministro, sottolineando di averlo “fortemente voluto”, “stabilisce un principio cardine: d’ora in poi, chi arrecherà dei danni al patrimonio culturale e paesaggistico sarà costretto a pagare di tasca propria il costo delle spese per il ripristino integrale delle opere”. “Chi si renderà responsabile di atti vandalici nei confronti dell’arte e dei monumenti nazionali, patrimonio della nostra identità e dell’umanità, deve sapere che ne risponderà direttamente in prima persona dal punto di vista patrimoniale”, ha quindi aggiunto il ministro, spiegando che si parla di “sanzioni amministrative immediatamente irrogabili dal prefetto del luogo dove il fatto è commesso, sulla base delle denunce dei pubblici ufficiali” e anche che “chi danneggia, imbratta, deturpa un monumento deve risarcire lo Stato per le spese che vengono sostenute per ripristinare lo stato dei luoghi, posto che, come dimostra un’ampia casistica, occorre spendere somme ingenti, perché occorre chiamare personale specializzato che utilizza macchinari costosi”.

Sangiuliano: “La legge sancisce un principio di civiltà”

“Si tratta di sancire un principio di civiltà: non possono pagare gli italiani, ma deve pagare chi si rende responsabile di questi atti di danneggiamento”, ha proseguito Sangiuliano, ricordando che “per me la questione dei cambiamenti climatici, della tutela dell’ambiente e del pianeta è una questione importantissima, rilevantissima, che non va negata ma deve essere affrontata, però bisogna farlo con serietà, non danneggiando lo stesso ambiente, perché in virtù dell’antropizzazione del paesaggio alcuni luoghi o monumenti sono diventati parte integrante delle nostre città”.

Foti: “Chi imbratta paga. Di fronte agli eco-cretini non si poteva rimanere impassibili”

“Chi imbratta paga: finalmente il governo fornisce una risposta concreta alla piaga degli ecovandali”, ha commentato anche il capogruppo di FdI alla Camera, Tommaso Foti, quantificando in una cifra che va dai 10mila ei 60mila euro, a seconda della gravità del fatto, l’entità delle sanzioni. “I proventi delle sanzioni – ha chiarito ancora Foti – verranno devoluti al ministero della Cultura per il ripristino dei beni. Non si poteva rimanere impassibili di fronte a degli emeriti eco-cretini che con la scusa di difendere l’ambiente e salvaguardare l’ecologia compiono reati ai danni della cittadinanza. Il governo Meloni – ha concluso il presidente del deputati di FdI – dimostra così una sensibilità importante verso la tutela e la salvaguardia del nostro patrimonio artistico, alla base dell’identità della nostra Nazione”.

Roscani: “Fenomeno figlio di ignoranza e confusione, non si può confondere con l’impegno politico”

“Negli ultimi anni nel nome di un miope ambientalismo abbiamo assistito ad una rapida escalation di episodi di danneggiamento e devastazione dei nostri monumenti e di palazzi storici”, ha commentato il deputato di FdI e presidente di Gioventù nazionale, Fabio Roscani, sottolineando che ci si trova di fronte a “un fenomeno deplorevole che non può essere confuso con impegno politico e protagonismo giovanile, ma è figlio di ignoranza e vandalismo”. “Finalmente d’ora in poi chi si renderà responsabile di distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici sarà raggiunto da importanti disposizioni sanzionatorie finalizzate a risarcire la collettività rispetto a ciò che verrà danneggiato. Un provvedimento di buon senso, che – ha concluso Roscani – auspichiamo funga da deterrente e preservi le bellezze monumentali e artistiche della nostra Nazione”.

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