Essenza – Terracina

18 Gen 2024 0:01 - di Redazione

Essenza
Via Cavour, 38 – 04019 Terracina
Telefono: 0773/369762
Sito Internet: www.essenza.co

Tipologia: ricercata
Prezzi: menù degustazione: 60/85/110€; pesci 32/35€, carni 35/65€, paste 26/50€, dolci 15€
Chiusura: Mercoledì

OFFERTA
Simone Nardoni è alla guida di questo bel ristorante di Terracina in cui propone una cucina ricercata sia di mare che di terra. Il suo menù si apre con 3 percorsi degustazione che partono da quello di 3 portate salate a 60 euro, fino ad arrivare a quello di 8 portate proposto a 110 euro; nel mezzo c’è il menù da 5 piatti a 85 euro. Per chi vuole scegliere à la carte, invece, è presente un elenco di pesci, carni e paste che possono essere ordinate nell’ordine che si vuole, senza la classica divisione per antipasti, primi, secondi; una piccola carta a parte è dedicata ai dessert, che suggerisce pure degli abbinamenti con i vini. Le coccole iniziali ben dispongono il palato in attesa delle portate vere e proprie: cracker ai semi con rapa rossa e verza marinata, tartelletta con diverse consistenze di carota, spuma di patate, pecorino e cipolla caramellata allo zafferano, tutte accompagnate dal pane e dai grissini alla nigella fatti casa. Avendo lasciato carta bianca allo chef, come antipasto ci siamo visti arrivare a tavola la panzanella con gambero al vapore, calamari, burrata di bufala liquida e piccola quenelle di gelato di peperoni: un piatto che vuole essere un omaggio all’estate, visti gli ortaggi utilizzati. Buono nel complesso, a nostro avviso, però, il pesce era leggermente penalizzato dal sapore deciso sia della panzanella (che creava un tortino alla base del piatto) che del sorbetto di peperone. Intenso al palato il tagliolino all’aglio nero, seppia sporca e sensazioni di tartufo, in cui quest’ultimo non si percepiva affatto e in cui il pesce era obnubilato dall’aglio, che, seppur non invadente al palato come si potrebbe immaginare, era comunque una presenza ingombrante; inoltre, il tagliolino non era il formato di pasta adatto, in quanto tendeva ad ammassarsi. Sapore di mare nel dentice con salsa ai cannolicchi e sake, un piatto ben fatto e con il pesce ben valorizzato. Dopo un delizioso pre dessert a base di crème brûlée alla liquirizia con lemon curd, abbiamo assaggiato il dolce chiamato “cripticamente” mandorla, violetta e pesca, ovvero una sorta di mousse più compatta alle mandorle, un sorbetto alla violetta e fettine di pesca opportunamente trattate a guarnizione, in cui il fiore predominava sul resto rendendolo alla lunga stancante. Lievemente sottoestratto il caffè scelto da una carta apposita (un’arabica 100% Brasile, Yellow Bourbon) ma dal piacevole aroma e persistenza, servito con della piccola pasticceria.

AMBIENTE
Il locale è grande ed è arredato in uno stile moderno che accoglie con calore l’avventore, grazie anche alle tante bottiglie di vino esposte che compongono la bella carta dei vini. I tavoli sono “nudi” e con una bella mise en place, soprattutto le posate veramente originali. Il dehors, allestito sul marciapiede ed esposto al traffico, viene utilizzato solo per una sosta veloce prima o dopo cena o per gli irriducibili fumatori.

SERVIZIO
Professionale ma non impostato, fluido e preparato.

Recensione a cura di: Roma de La Pecora Nera – ed. 2023 – www.lapecoranera.net

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