Fazzolari al Corriere: “Con il governo Meloni è finita l’epoca di affaristi e faccendieri”

10 Gen 2024 8:23 - di Carlo Marini

“Era dal 2011 che non si approvava la legge di Bilancio senza ricorrere al voto di fiducia, altro che maggioranza litigiosa. L’anno si è aperto con l’aumento delle pensioni per milioni di italiani e proseguirà con l’aumento, a fine mese, della busta paga di milioni di lavoratori per la conferma del taglio del cuneo contributivo, ma anche all’eliminazione dell’aliquota Irpef del 25%”. Così Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario alla presidenza del Consiglio per l’attuazione del programma.

In un’intervista al Corriere della Sera l’esponente di FdI spiega che «con noi è finita l’epoca in cui affaristi e faccendieri avevano voce in capitolo sulle questioni di governo. Ho sentito qualcuno parlare di poteri forti e grandi lobby, nulla di così serio: si tratta piuttosto di forme di accattonaggio molesto dentro i palazzi del potere. E il nostro ‘grazie non ci serve niente’ dà molto fastidio. Non siamo arrivati al governo dopo una intera vita di militanza per scendere a patti con persone di cui non abbiamo alcuna stima». Poi mette in fila i risultati del governo: «Abbiamo ereditato una situazione complicata ma siamo riusciti ad invertire la rotta dando nuova credibilità e stabilità all’Italia e creando un clima di fiducia attorno al governo: +520mila occupati in un anno, record del numero di occupati, dell’occupazione femminile e di quella stabile, +28% della Borsa nel 2023, spread sotto controllo, successo dei titoli di Stato».

“Non faremo alleanze con movimenti impresentabili – dice sulle Europee – mi riferisco in particolare a quelli che ancora oggi si rifiutano di condannare la dominazione sovietica dell’Europa e l’antisemitismo di matrice islamica, auspicando una Europa priva di identita’ con le proprie frontiere aperte all’immigrazione irregolare di massa”. “Il nostro obiettivo – aggiunge – e’ rendere il partito dei conservatori europei centrale nelle dinamiche del prossimo assetto europeo. Il resto si vedra’ solo dopo il voto”.

Quanto alla possibile candidatura del leader leghista, Matteo Salvini: “Non entro negli equilibri di altri partiti”. Invece la premier, Giorgia Meloni, ha detto che non ha ancora deciso: “Da una parte, sarebbe un bel segnale per l’intero governo e non solo per Fd’I se si candidasse ottenendo un tripudio di preferenze, certificherebbe l’ottimo stato di salute dell’esecutivo; dall’altra pero’ bisogna vedere quanto questa sfida assorbirebbe tempo ed energie. Se a ridosso del voto sara’ opportuno verificare quanto sia ancora solido il gradimento degli italiani nella premier, allora lo fara'”. Intanto e’ ancora aperto il confronto interno alla coalizione sulle Regionali: “La grande forza del centrodestra e’ sempre stato il rispetto della volonta’ e del sentimento popolare, questo vuol dire anche cercare il piu’ possibile di tenere conto dei rapporti di forza tra i partiti del centrodestra, anche nella scelta dei candidati alle elezioni amministrative e Regionali. Come abbiamo fatto in passato, riusciremo a trovare un punto di equilibrio”, conclude Fazzolari.

Non manca un risposta di Fazzolari sulle polemiche di Acca Larenzia.  “La commemorazione di Acca Larenzia si svolge in quelle stesse forme dal 1979, nel frattempo hanno governato sia il Pd, sia Renzi e Conte che oggi si scandalizzano. Curioso che la sinistra scopra il caso Acca Larenzia solo adesso”. “Sono certo – riprende il sottosegretario per l’Attuazione del Programma – che, se si riuscisse a dare giustizia alle vittime di quel terribile attentato, sarebbe piu’ facile storicizzare quel periodo e il ricordo dei militanti di destra uccisi negli anni 70”

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