I giudici “graziano” gli eco-vandali che misero in ginocchio Bologna: “Agirono per nobili motivi”
Condannati ma “graziati” e con la lode. Tre attivisti di Ultima Generazione si sono presi sei mesi per violenza privata e interruzione di pubblico servizio. La richiesta era superiore, per questo sono usciti dal Tribunale di Bologna cantando vittoria i tre eco-vandali (o eco-cretini, Foti docet). La giudice ha concesso loro le attenuanti avendo agito «per particolari motivi di ordine morale e sociale». In pratica graziati e “beatificati”. Il gup Simona Siena si è espressa sugli attivisti che lo scorso 2 novembre futuro arrestati per aver bloccato la tangenziale per circa un’ora; per manifestare contro il cambiamento climatico. Alcuni di loro si erano cementati all’asfalto in segno di protesta, motivo per cui fu necessario l’intervento dei vigili del fuoco e degli operatori sanitari del 118.
Ultima Generazione: la giudice dà sei mesi ma riconosce i “motivi di ordine morale”
La condanna, con pena sospesa, è arrivata per i reati di violenza privata aggravata e interruzione di pubblico servizio. Bizzarri i “motivi di ordine morale e sociale” declamati nella sentenza. Se la moralità sussiste, per esempio, nella preoccupazione per i mutamenti climatici, quanto a “ordine morale e sociale” ce ne vuole di coraggio per affermarlo… Fermare il traffico e la vita delle persone suscita indignazione ogni volta da parte di chi trova bloccate i suoi impegni di lavoro e i suoi appuntamenti. Non far passare un’ambulanza non pare abbia un impatto sociale apprezzabile: gli italiani non pare facciano la ola. Anzi: facendo un rapido sondaggio tra gli automobilisti in coda, durante i loro blitz, in maggioranza non vorrebbero vederli neanche in cartolina.
Ecovandali, la beffa. Loro rilanciano: “Rifaremo la stessa azione”
Per questo sorprende la decisione della giudice sui fatti bolognesi. In pratica ha assolto gli ambientalisti dalle accuse di danneggiamento, manifestazione non autorizzata e inottemperanza al foglio di via. Speriamo che la decisioni non faccia giurisprudenza. I legali dei tre eco-vandali esultano: «Diciamo che da un certo punto di vista siamo già soddisfatti». E i tre attivisti rilanciano: «Oggi hanno condannato noi tre”, ha detto una di loro , «ma domani saremo in cento o in mille a rifare la stessa azione».
Ultima Generazione: agli attivisti sei mesi “con lode”
Proprio giovedì, nelle stesse ore è diventato legge il decreto contro le eco-proteste. Il testo prevede sanzioni più devere nei confronti di chi provoca danni al patrimonio italiano. Multe fino a 60mila euro per chi «distrugga, disperda, deteriori, renda in tutto o in parte inservibili o non fruibili beni culturali o paesaggistici». I proventi delle sanzioni andranno al Ministero della Cultura per il ripristino dei beni danneggiati. Nel caso in cui gli agguati avvengano durante manifestazioni pubbliche gli eco-vandali rischiano pure il carcere fino a cinque anni. Dopo l’approvazione del ddl, gli attivisti annunciano comunque la loro disobbedienza: continueranno a non pagare le multe. «Il nostro bisogno di compiere queste azioni e la loro frequenza non cambieranno. Non ci fermiamo. Certo, la sentenza di Bologna potrebbe aprire loro un varco. Ascoltare e vedere il video per constatare quanto i bolognesi abbiano apprezzato “il valore morale e sociale” dell’iniziativa….