Il pentito usato da Report contro il (defunto) padre di Meloni è un pataccaro: lo dicono i magistrati
Report utilizza per i suoi scoop un pentito che rifila patacche. Lo sottolinea Il Giornale a proposito della puntata del programma di Ranucci sul presunto legame tra Franco Meloni, morto nel 2012, e il boss Michele Senese. Il collaboratore di giustizia Nunzio Perrella, intervistato da Report, riferisce di aver visto Meloni padre con Senese a Nettuno nel 1992.
Perrella pentito inattendibile
Ma questo Perrella è attendibile? No, per niente. E lo si sa da tempo. Il Giornale infatti rivela il contenuto di “un documento conservato all’Archivio Storico della Camera dei Deputati, secretato fino al settembre 2017. Per due magistrati di peso, come l’ex procuratore nazionale antimafia di Bologna Roberto Pennisi e l’ex numero uno della Procura di Brescia Sandro Raimondi, Perrella è il classico pallonaro“.
Le dichiarazioni del procuratore di Brescia Raimondi
Anni fa infatti raccontò di rifiuti interrati a Malagrotta dalla camorra ma non furono trovati riscontri. Fece anche rivelazioni su traffici illegali di rifiuti a Brescia. E il risultato fu lo stesso. Si trattava di rivelazioni-patacca. Fu lo stesso magistrato Raimondi a dichiarare dinanzi alla commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti che il pentito Perrella “fece delle dichiarazioni di principio e delle segnalazioni ma, di fatto, i nominativi che vennero da lui portati alla nostra conoscenza non ci diedero delle immediate risultanze. Facemmo delle intercettazioni sui telefoni utilizzati da Perrella, che diceva di sapere i luoghi dove avevano interrato i rifiuti. Le risultanze a cui la polizia giudiziaria pervenne sono assolutamente negative, sia su personaggi (molti personaggi non vennero riconosciuti in fotografia), sia sui luoghi, che non vennero indicati».
Si sgonfia lo scoop di Report
A questo si aggiunge una nota «di pettegolezzo». Convocato a Brescia per essere ascoltato, Perrella disse di non poter venire, non avendo soldi per il biglietto. Due giorni dopo però era nella stessa città per una conferenza stampa.
In definitiva, nel confezionare una polpetta avvelenata contro la premier Giorgia Meloni – che non ha rapporti col padre da quando lei aveva due anni circa – Report ha dato la parola a un pentito-patacca. E si sgonfia anche il presunto scoop.