La giunta Pd di Torino legalizza il centro sociale rosso Askatasuna. FdI: “Vergognoso”
«Il Comune di Torino, di fatto, istituzionalizza e legittima Askatasuna e gli antagonisti e lo fa, nientemeno, applicando il Regolamento dei beni comuni, approvato nel 2019 dalla maggioranza pentastellata di Chiara Appendino. Insomma, da oggi il sodalizio valoriale, politico e logistico tra l’amministrazione Lo Russo e gli antagonisti di Askatusuna, gli stessi che la Cassazione ha definito “mossi da propositi di lotta armata attraverso la preordinata provocazione di contrasti con le forze dell’ordine’, esce dalla clandestinità e si suggella alla luce del sole. Il Pd, Lo Russo e la sua maggioranza compiono una netta scelta di campo ponendosi dalla parte dell’illegalità e della violenza». Lo scrive in una nota Paola Ambrogio, senatrice di Fratelli d’Italia.
Il centro sociale Askatasuna riceve la benedizione del sindaco Pd
Siamo «di fronte alla più grave marcia indietro di una istituzione sul fronte della libertà, della democrazia e del pluralismo», attacca la vicecapogruppo di Fdi alla Camera Augusta Montaruli. «Mai una parola di pentimento o di scuse o di assunzione di responsabilità abbiamo ascoltato da Askatasuna. Ora il Comune di Torino, con il sindaco Lo Russo, non si faccia influenzare da persone eccellenti rendendo farsa un tema cruciale e fondamentale come l’antiviolenza. In attesa che emergano spiegazioni puntuali sui criteri di assegnazione dello stabile, presenteremo oggi un’interrogazione urgente al ministero dell’Interno, che considerati gli evidenti problemi di ordine pubblico e sicurezza costantemente creati dal centro sociale non può essere ignorato».
FdI presenta un’interrogazione e una petizione on line su Askatasuna
«Contro il vergognoso progetto del sindaco Lo Russo raccoglieremo in piazza le firme per un referendum abrogativo cittadino – annunciano dal Comune il vice capogruppo di FdI Enzo Liardo e il consigliere Ferrante De Benedictis, insieme a Montaruli – chiediamo ai torinesi di appellarsi con noi al Comune di Torino affinché questa scelta scellerata sia bloccata. Per questo lanciamo anche questa petizione on line su Change.org, con la quale chiunque potrà far sentire la sua voce e dire no alla legalizzazione della violenza politica».
«Il nuovo centro – denuncia Roberto Ravello, dirigente regionale di Fratelli d’Italia – avrà, tra gli altri, il ruolo di ‘presidio antifascista, con attività ispirate ai principi della non violenza’: saranno forse quelli degli assalti alle Forze dell’Ordine e al cantiere Tav, quelli delle molotov e della ‘lotta armata’ che ora fungeranno da avamposti di educazione civica? Purtroppo non è una favola, è semplicemente una nuova pagina politica, forse la più buia, in cui si afferma l’indicibile e si raggiunge un livello a cui nessuno aveva mai avuto il coraggio di arrivare prima».