Il Tg1 parla dei giovani di FdI (video), il Pd strepita. Ma dimentica la marchette a baby comunisti e feste dell’Unità
Dopo il pastone politico sulle Regionali, con tutti i big (si fa per dire) della sinistra, da Fratoianni a Bonelli, da Renzi alla Boschi, il Tg1 nell’edizione delle 13.30 di oggi ha deciso di mandare in onda un servizio sulle commemorazioni di tutte le vittime della Patria, che si svolge con cadenza annuale, dei giovani di Fratelli d’Italia, riuniti nella sigla Gioventù nazionale, manifestazione organizzata al cimitero del Verano da Gioventù Nazionale (video, minuto 11). Apriti cielo. Per il Pd parlare dei ragazzi di destra, che commemorano vittime di tutti, non solo di destra, è blasfemia politica, provocazione, regime, “Tele-Meloni”, per intenderci. “Con il servizio di oggi del Tg1 su una manifestazione organizzata dal movimento Gioventù nazionale, definita non politica e elevata a evento patriottico culturale, la Rai ha toccato il fondo”, scrivono i parlamentari dem in commissione di vigilanza Rai, chiedendo che il direttore Chiocci venga immediatamente a riferire su quello che considerano un episodio increscioso.
Decenni di cronache comuniste in Rai…
Eppure, da esperti Rai, gli esponenti del Pd dovrebbero sapere che la Rai, da anni, prima e dopo “Telekabul”, documenta con servizi e ricostruzioni storiche sia eventi e personaggi legati alla tradizione comunista, vecchia e nuova, vintage o giovanile, e non certo per parlarne male, con tanto di esposizioni di sfilate, simboli e icone, senza che mai da destra siano arrivate accuse di occupare spazi altrui. Qualche esempio? Il bel documentario sui comunisti italiani, con Gramsci che giganteggia, altro che morti per la Patria del Verano, ma anche servizi sui musei del comunismo (altro che Predappio…) o anche, come nel 1985, inchieste sul perché i giovani amano tanto le feste dell’Unità, non proprio una lucida e fredda disamina di quella generazione politica, mica come Atreju…
Le polemiche del Pd sul Tg1 che parla dei giovani di Gn, la risposta da destra
“Conoscevamo il direttore del Tg Uno come cronista, anche spericolato con le fonti, ma mai ci saremmo immaginati che diventasse altro, una volta chiamato a dirigere il telegiornale più autorevole della Rai. Definire non politica una iniziativa del giovani di Fratelli d’Italia, come è accaduto nell’edizione odierna del Tg Uno è far torto alla professione di giornalista. Una cosa è la propaganda altro è il giornalismo. E il Tg Uno è diventato il megafono per eccellenza di TeleMeloni”, dichiara in una nota Sandro Ruotolo, responsabile Informazione della segreteria nazionale del Pd. A proposito di giornalismo non schierato.
La replica di Fratelli d’Italia è piccata: “Il Pd che chiede un’audizione nella Commissione Vigilanza Rai del direttore della principale testata giornalistica italiana per un servizio televisivo, rappresenta una gravissima e intollerabile ingerenza della politica sulla libertà editoriale. Un attacco scomposto e immotivato, visto che l’osservatorio di Pavia e l’Agcom hanno certificato, dati alla mano, l’assoluta imparzialità e pluralismo del Tg1. Ci aspettiamo una condanna netta da parte dei sindacati Rai, della Fnsi e da parte dell’ordine dei giornalisti: l’intervento a gamba tesa degli esponenti dem rappresenta una vera e propria intimidazione alla libertà e all’autonomia editoriale della direzione del Tg1, a cui va tutta la nostra solidarietà. L’episodio è di una gravità inaudita e non può passare inosservato”, dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia nella Commissione Vigilanza Rai, Francesco Filini.
Foti e Malan: “Che faccia tosta questa sinistra”
“Ci vuole davvero una gran bella faccia tosta da parte degli esponenti del Pd, e ci meravigliano soprattutto coloro che rivestono ruoli di dirigenza che dovrebbero avere più pudore per parlare di occupazione di poltrone in Rai. Da decenni la sinistra utilizza il servizio pubblico come una sua proprietà e adesso che finalmente in Rai si respira un’aria di cambiamento e pluralismo è evidente il suo sgomento, che la porta a posizioni assurde. Come quella di chiedere l’audizione del direttore del Tg1 reo, secondo il Pd, di aver ha mandato in onda un servizio per raccontare una manifestazione, che peraltro si tiene da decenni, organizzata da Gioventù nazionale in onore delle vittime cadute per la Patria. Si fa fatica a ricordare una richiesta del genere che, peraltro, si configura come un’evidente violazione della libertà editoriale del Tg1″, dichiarano i presidenti dei gruppi di Fratelli d’Italia alla Camera ed al Senato, Tommaso Foti e Lucio Malan.
“Forse che il Pd vorrebbe dettare la scaletta dei servizi? -si chiedono Foti e Malan- Forse questo è accaduto in passato, ma fortunatamente quell’epoca è finita. C’è aria nuova in Rai, quella di un Servizio Pubblico fiero di essere tale e che come tale ha un unico obiettivo: garantire il diritto di informazione nell’ambito del pluralismo di idee. Quello che ha fatto il direttore Chiocci mandando in onda il servizio di oggi”.
La condanna dell’UniRai: “Ingerenze dalla segreteria Dem”
Anche il sindacato “non di sinistra” della Rai prende posizione: “Non consentiremo che una segreteria di partito, quella del PD, possa pensare di condizionare il sommario del TG1 o di qualsiasi altra testata Rai. Raccontare un’iniziativa promossa da un gruppo politico giovanile rientra nelle libertà delle scelte editoriali”, afferma in una nota UniRai, sindacato dei liberi giornalisti Rai. “L’ autonomia e imparzialità dei giornalisti, ancor più dei giornalisti del Servizio Pubblico, non può sottostare ai desiderata di nessun partito”.