Immigrati violenti, si cambia: espulso l’egiziano che seminò il terrore a Milano col Corano in mano

4 Gen 2024 9:43 - di Davide Ventola
egiziano corano

Rispedito al Cairo con un volo di sola andata: questo il provvedimento nei confronti del fanatico egiziano che ha aggredito i passanti milanesi nell’ottobre scorso con il Corano in mano. Nel pomeriggio di mercoledì 3 gennaio, a Milano, la polizia ha eseguito l’espulsione dal territorio nazionale di un cittadino egiziano di 33 anni arrestato lo scorso ottobre per lesioni con finalità di discriminazione razziale. Il provvedimento, decretato dal prefetto di Milano, è stato eseguito con accompagnamento coattivo in frontiera su disposizione del questore Giuseppe Petronzi.

L’egiziano, vestito con una tunica e con il Corano in mano, era stato bloccato lo scorso 14 ottobre in viale Monza, dopo aver aggredito alcuni passanti senza alcun motivo apparente. Agli agenti intervenuti, una delle vittime, un cittadino ecuadoriano di 44 anni, ha raccontato di essere stato raggiunto dall’egiziano che gli aveva chiesto un accendino e alla risposta negativa, lo aveva strattonato facendolo cadere, poi lo aveva trascinato per alcuni metri per poi colpirlo a calci e pugni, urlando ‘Allah è grande, oggi muoiono tutti, Allah Akbar’.

Le minacce dell’egiziano che brandiva il Corano: “Oggi morite tutti”

Nel tentativo di difendersi, la vittima è stata anche morsa alla mano e alla testa prima di venire soccorsa da una persona che aveva assistito alla scena. L’uomo aveva poi aggredito anche altri due cittadini e una volta a bordo della volante, aveva continuato a gridare e inveire contro gli agenti, accusandoli di essere dei miscredenti, aveva colpito più volte il poggiatesta posteriore ed il plexiglass di separazione dell’abitacolo della volante. Trasportato in ambulanza al Policlinico, aveva aggredito verbalmente anche gli operatori sanitari. In quella occasione, gli agenti della Digos milanese avevano anche effettuato una perquisizione domiciliare a Legnano, presso il luogo di dimora del 33enne che, da una verifica in banca dati, è risultato avere precedenti di polizia quali, tra gli altri, il fermo per associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. L’uomo, infatti, come riporta Il Giorno, è un ex scafista.

Il 30 dicembre scorso la misura cautelare in carcere a San Vittore, dove il 33enne egiziano si trovava, è stata sostituita con il divieto di dimora presso il comune di Milano e l’aggressore è stato messo a disposizione dell’ufficio immigrazione della questura che ieri pomeriggio ha provveduto al suo rimpatrio in Egitto.

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