Iran, esplosioni vicino la tomba di Soleimani: 103 morti. Teheran: “La nostra risposta sarà distruttiva”

3 Gen 2024 17:19 - di Redazione
Iran

Sarebbe di almeno 103 morti e 141 feriti in Iran il bilancio delle esplosioni registrate oggi, 3 gennaio, a Kerman sulla strada che porta al cimitero dove è sepolto il generale Qassem Soleimani, ucciso in un raid americano proprio 4 anni fa. Lo hanno riferito fonti iraniane a Sky News Arabia, precisando che non è da escludere l’ipotesi di un atto terroristico.

Le esplosioni sono state provocate da due bombe, hanno riferito i servizi d’emergenza, come riportano i media locali. I due ordigni, riferisce l’agenzia Tasnim, sarebbero stati nascosti in borse e attivati da remoto. Una delle esplosioni è avvenuta nei pressi della moschea Sahib al-Zaman. Le forze di sicurezza hanno rafforzato la loro presenza nell’area, dove sono state inviate numerose ambulanze per evacuare i feriti che stavano commemorando Soleimani. L‘escalation del conflitto è ormai alle porte. Le autorità iraniane prima accusano  «terroristi mercenari di potenze arroganti» che «saranno puniti». Come minaccia il capo della magistratura iraniana, Gholamhossein Ejei. «Questi terroristi dal cuore duro e i loro padroni assassini dovrebbero sapere che la nostra nazione non perderà mai i suoi sacri ideali».

Il deputato iraniano Hossein Jalali ha poi affermato che “Israele è sicuramente uno dei responsabili” delle due esplosioni al cimitero di Kerman, riporta Iran International. La risposta dell’Iran a quello che viene giudicato un ‘”atto terroristico” sarà “potente e schiacciante” e sarà portata “nel più breve tempo possibile”. Ma contro chi? Questa la minaccia inquietante del ministro dell’Interno di Teheran, Ahmed Vahidi. Il ministro ha precisato che la prima esplosione è avvenuta intorno alle 15 ora locale (le 12.30 in Italia), ma è stata la seconda, 20 minuti più tardi, a causare il maggior numero di vittime dal momento che ha colpito i soccorritori.

Usa: “Né noi né Israele coinvolti nell’attentato”

L’origine delle esplosioni non è chiara. La Jihad islamica palestinese intanto ha condannato con un comunicato le due esplosioni. La dichiarazione esprime le condoglianze al popolo dell’Iran e alla Guida Suprema, Ali Khamenei. “Questa mossa codarda non farà altro che rafforzare l’unità della ummah (comunità) islamica e la loro fede nella resistenza”, si legge nel comunicato, citato dalla tv di Stato iraniana. E anche il leader turco Erdogan mostra solidarietà all’Iran, dimenticando di essere presidente di uno stato membro della Nato. Intanto da Washington arriva la presa di distanza: “Gli Stati Uniti non sono coinvolti nell’esplosione in Iran e non abbiamo ragione di pensare che lo sia Israele”. Lo ha detto il portavoce del dipartimento di Stato americano, Matthew Miller.

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