La performance della Meloni manda in crisi la sinistra: “Dice bugie”. Foti: “Quanto rosicano…”

4 Gen 2024 18:11 - di Chiara Volpi
Meloni sinistra

Giorgia Meloni risponde alle domande dei giornalisti ed esplicita idee chiare, argomentate con un’esposizione esauriente che, tra guizzi ironici e tempra decisionista, affrontano tutti i temi dell’agenda politica. E la sinistra non ci sta: strepita, sbraita, si attacca a supercazzole inconcludenti e battute non riuscite che riperticano le solite polemiche stantie. Spunti ripescati dal fondo del barile da una pattuglia dem disgregata e a corto di proposte. E finanche di critiche e addebiti. Insomma, come ha avuto modo di commentare tra gli altri il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Tommaso Foti, «ecco che già si registrano i sinistri isterismi delle opposizioni»…

Dopo la conferenza stampa del premier Meloni, la sinistra in disarmo riesce solo a dire: “Tutte bugie”

Dunque, un florilegio di recriminazioni e discutibili epiteti animano il pomeriggio social che segue la conferenza stampa di questa mattina del premier. A partire dal segretario nazionale di Sinistra Italiana, parlamentare dell’Alleanza Verdi Sinistra, Nicola Fratoianni che su X discetta confusamente su «imprecisioni, plateali bugie, attacchi demagogici alle opposizioni, vuoti slogan da leader di partito e non considerazioni da presidente del consiglio». Fratoianni è in buona compagnia: a fare eco alle sue “osservazioni” troviamo subito Arturo Scotto, capogruppo del Pd in commissione Lavoro alla Camera che, a sua volta, affida curiosità e interrogativi retorici sempre al web, postando online: «La Meloni non accetta ricatti. Lo dice dall’inizio della legislatura, lo ribadisce oggi. Peccato non faccia nomi dei ricattatori. Se un leader politico lancia accuse così gravi ha il dovere della precisione…»

Il leitmotiv dei commenti della sinistra all’opposizione alla conferenza stampa della Meloni

Il leitmotiv delle recriminazioni, insomma, punta sulle presunte “bugie”. E a rilanciarlo ci si mette anche l’immancabile co-portavoce di Europa Verde e deputato di Verdi e Sinistra Angelo Bonelli che, commentando le risposte di Giorgia Meloni in conferenza stampa, incalza sul punto sostenendo di aver ascoltato «troppe cose non vere da parte della presidente Meloni che si fa forza del suo ruolo di potere con le sue non-risposte trasmesse a reti unificate». Ma il clou lo raggiungono Conte e Renzi.

Il coro stonato di Fratoianni, Bonelli e compagni chiude con gli acuti di Conte e Renzi

Con il primo che si profonde nell’ennesimo tentativo fallito di boutade, aprendo e chiudendo il suo intervento sui social con un nonsense che trasuda solo ostilità grossolana e auto-propaganda in pillole. E allora, «qual è il colmo per chi si definisce “patriota?” Fare la fine di Giorgia Meloni», esordisce l’ex premier che ancora fatica a mandar giù il fatto di esser stato disarcionato dal cavallo di Palazzo Chigi. Renzi, invece, si attacca all’Iva sui pannolini e sui prodotti per i bambini per sentenziare quanto apoditticamente vergato nell’incipit del suo post online: «Ho visto la conferenza stampa di Giorgia Meloni. Mai sentite così tante bugie tutte insieme». E si ritorna al tema in voga nei commenti post conferenza stampa.

La replica tranchant di Foti (FdI): «Alle sinistre rosicone non resta che gufare contro l’Italia»

Colpi di coda di una sinistra in disarmo a cui risponde, una volta per tutte (e per tutti) Foti che, in una nota, sulle scomposte reazioni degli esponenti dell’opposizione, chiarisce e commenta: «Dopo avere detto per giorni che Giorgia Meloni fuggiva dal confronto, chiaro esempio di umanità nei confronti di chi può avvertire anche un malanno, ora si scatenano nel criticare le risposte rese dal Presidente del Consiglio nella conferenza stampa di oggi. È pur vero – prosegue il capogruppo di FdI alla Camera – che il fatto che le opposizioni dicano che Meloni ha dato risposte sbagliate è già di per sé la garanzia della validità delle stesse. Atteso che le risposte che le opposizioni danno agli Italiani vengono clamorosamente bocciate nelle urne dagli stessi».

«Incapaci di proporsi come alternativa, continuano ad auspicare il peggio per il Paese, pur di colpire il centrodestra»

«In realtà – puntualizza quindi Foti – siamo di fronte al solito sbraitare delle sinistre rosicone: incapaci di proporsi come alternativa, continuano ad auspicare il peggio per l’Italia pur di colpire il centrodestra. Purtroppo per loro anche come corvi non hanno futuro. Lo hanno, invece, gli obiettivi che il presidente del Consiglio ha annunciato per quest’anno: riforma del premierato, della burocrazia e della giustizia. Vere priorità, per dare maggiore stabilità alla nostra Nazione. E, soprattutto, ulteriore credibilità a livello internazionale. Sono riforme per le quali a questo Governo non manca il coraggio nell’attuarle, per dare un segnale chiaro e netto: l’Italia non sarà più fanalino di coda degli investimenti esteri». Insomma, come conclude Foti: «Per le opposizioni saranno solo altri quattro anni di gufate contro l’Italia».

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