La ristoratrice della recensione razzista su gay e disabili è stata trovata morta nel fiume. Suicidio?
In tanti avevano messo in dubbio la veridicità di quella recensione nella quale un anonimo si lamentava per aver pranzato accanto a un gay e a un disabile, prima tra tutti la giornalista e blogger Selvaggia Lucarelli. La titolare del ristorante “Le Vignole”, a Sant’Angelo Lodigiano, si era però difesa sostenendo di non essersi inventata nulla e di aver invitato l’avventore a non recarsi più nel locale senza avere alcun sentore su una possibile “bufala” della rete.
Oggi, però, Giovanna Pedretti, titolare del locale, è stata trovata morta nelle acque del Lambro, nei pressi del ponte del comune lodigiano. L’allarme è scattato intorno alle 14 e sul posto sono subito accorsi carabinieri e vigili del fuoco, poi raggiunti dal pm in servizio e dagli uomini della Scientifica. Non si esclude che possa trattarsi di un suicidio, legato proprio alla vicenda della recensione e alle accuse di “falso”.
La ristoratrice Giovanna Pedretti era molto colpita dalle accuse sulla “recensione”
Secondo Selvaggia Lucarelli quella recensione sarebbe falsa, o meglio “un’operazione di marketing spacciata per eroica difesa di gay e disabili”, come ha scritto in un post su X, accusando, per quello che si capisce, anche la proprietaria del locale. Ma il primo a sollevare la questione sulla possibile bufala era stato il compagno della Lucarelli, Lorenzo Biagiarelli, esperto di cucina, che aveva fatto notare il font della recensione, come quello della risposta, diverso da quello usato da Google, la risposta del proprietario, le recensioni e gli stessi loghi sgranati, mentre il corpo del testo è perfettamente a fuoco” e “sia la recensione che la risposta presentano simili errori di ortografia. Il più evidente è la minuscola dopo tutti i punti. Sembrano scritte dalla stessa mano e la recensione sembra una fotocopia di altre già postate sui social”.