La “rosicata” della stampa francese (e di Macron) per il protagonismo italiano in Africa
Se la stampa francese (e Macron) “rosica”, vuol dire che con il vertice Italia-Africa la premier Meloni ha fatto centro. “Il doppio gioco africano di Giorgia Meloni”, titola il settimanale Le Point, di proprietà della famiglia Pinault. Il protagonismo del governo italiano fa innervosire i cugini francesi, il titolo è velenoso. Il vertice Italia-Africa organizzato a Roma a Palazzo Madama dal premier per dettagliare il “Piano Mattei”, non si prende gli applausi dalla Francia: «A sei mesi dalle elezioni europee, Meloni riuscirà a presentare l’Italia, che quest’anno presiede il G7, come il ponte naturale tra l’Africa e l’Europa? Non vi è nulla di più incerto», si legge nell’articolo del Point.
Da Le Point a Les Echos, fiele sulla Meloni sul vertice Italia-Africa
Di seguito, il settimanale francese tende a sminuire i successi diplomatici di Meloni . Il motivo è chiaro, L’Italia ha scalzato Parigi: il testimone di interlocutore privilegiato nei Paesi del Maghreb è passato al nostro Paese. A venticinque capi di Stato e di governo africani il nostro governo si è impegnato in progetti per 5,5 miliardi euro di investimenti in Africa. Il settimanale mastica amaro: «L’Italia deve far fronte a un grave problema di risorse e non può per ora fare a meno dell’aiuto europeo». Poi cambia discorso, e si concentra sulla politica migratoria, parlando di échec, «fallimento» di Giorgia Meloni.
Africa Stampa francese, stessa tattica dei quotidiani di sinistra: sminuire Meloni
Sulla stessa lunghezza d’onda rosicamento è l’articolo de Les Echos, quotidiano di proprietà del gruppo Lvmh di Bernard Arnault. Stessa tattica, sminuire e demonizzare. Magari informarsi sui contenuti per un quotidiano non sarebbe male. Les Echos, per attaccare la premier, arruola una quarantina di organizzazioni della società civile africana per far dire loro in qualche modo che secondo quest’ottica sarebbe il “vero” motivo per cui l’Italia avrebbe lanciato il Piano Mattei. Ossia «accrescere il suo accesso al gas africano a favore dell’Europa. E rafforzare il ruolo delle imprese italiane nello sfruttamento delle risorse naturali e umane dell’Africa». La realtà dei fatti non parla francese, ma parla italiano. E a margine del vertice Italia-Africa i bilaterali avuti dalla premier Meloni per tutta la serata di lunedì si è parlato di idee, approfondimenti positivi. Il presidente dell’Unione Africana, Azali Assoumani, ha dichiarato che con l’Italia si lavorerà in «sinergia», parlando di “una cooperazione franca e sincera, di interessi comuni che l’Italia, con una leadership illuminata, mantiene con l’Unione Africana”. Insomma, capiamo la frustrazione.