Lollobrigida: “Contro la carne coltivata la maggioranza Ue è con noi. Non eravamo isolati?”

24 Gen 2024 11:00 - di Carlo Marini
Lollobrigida, carne coltivata

“Un’amplissima maggioranza, in Europa, appoggia la posizione dell’Italia che denuncia la carne coltivata come un pericolo dal punto di vista etico, sociale, ambientale e per la salute”. Lo ha ricordato Francesco Lollobrigida alla trasmissione Radio Anch’io, su Radio1 Rai.

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“Chiediamo, con il documento sottoscritto da altre 12 nazioni – ha aggiunto il ministro dell’Agricoltura – di far luce su quella che noi consideriamo una minaccia. La Slovacchia, ad esempio, si è esposta affermando di essere in procinto di approvare una legge simile a quella italiana”.

Lollobrigida: “Non chiamatela carne, i consumatori devono essere informati”

Secondo Lollobrigida, “questa è la miglior risposta a chi continua a millantare che la legge che vieta la carne coltivata avrebbe isolato, in Europa, la nostra nazione. Noi stiamo difendendo le nostre produzioni partendo dal diritto di precauzione, con un provvedimento firmato da me e da uno scienziato, l’autorevole professor Schillaci, ministro della Salute”.

Sull’emendamento relativo al meat sounding, Lollobrigida si chiede “quale ragione ci debba essere per una persona che voglia mangiare verdure di chiamarle carne. Una contraddizione in termini. Definizione che può essere sostituita, senza dubbio, da parole che richiamano esattamente quello che si mangia, facendo così chiarezza su quello che si acquista e, allo stesso tempo, garantendo da imitazioni anche i produttori”.

“Ieri, a Bruxelles, l’Italia ha confermato la sua netta presa di posizione in favore del mondo dell’agricoltura come mondo centrale per le nostre le nostre produzioni, che devono tendere alla sovranità e all’autosufficienza alimentare”, ha concluso il ministro Lollobrigida.

Lo stop in Europa alla carne coltivata arriva dopo il flop negli Usa

Lo stop da parte di buona parte dei Paesi dell’Unione Europea, con l’Italia e il ministro Lollobrigida capofila, è coerente con il fatto che la UE ha già deciso di vietare gli alimenti prodotti da animali clonati e da oltre 40 anni la carne trattata con ormoni. Prodotti che vengono utilizzati invece nei bioreattori per la produzione di cibi artificiali per i quali si chiede di non usare il termine “carne coltivata”.

Un termine ritenuto fuorviante anche dal rapporto Fao/Oms che suggerisce di chiamarli “cibi a base cellulare”. È quanto afferma la Coldiretti nell’esprimere apprezzamento per il documento delle delegazioni austriaca, francese e italiana ma sostenuto anche tra le altre dalle delegazioni spagnola, ceca, cipriota, greca, ungherese, lussemburghese, lituana, maltese, rumena, slovacca, presentato al Consiglio Europeo “Agricoltura e pesca” del 23 gennaio 2024.

La Coldiretti cita un documento del Mit di Boston

“Prima di qualsiasi autorizzazione i Paesi sostenitori chiedono infatti alla Commissione – sottolinea la Coldiretti – di avviare una consultazione pubblica sui cibi a base cellulare” che “non possono mai essere chiamati carne” e pongono “questioni etiche, economiche, sociali e ambientali, nonché sulla nutrizionali e di sicurezza sanitaria” rimettendo in discussione il quadro normativo attuale che risulta inadeguato anche perché queste nuove pratiche includono la produzione di alimenti utilizzando la tecnologia delle cellule staminali con la necessità di evitare rischi per la salute dei consumatori”.

“La presentazione del documento – continua la Coldiretti – fa seguito al flop registrato dai cibi a base cellulare negli Stati Uniti dove la rivista tecnologica del Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston li ha inseriti tra i più grandi fallimenti scientifici dell’anno.

E questo perché, nonostante il via libera alla commercializzazione ottenuto dalle autorità Usa, non vi sarebbe ancora traccia di prodotti di laboratorio nei supermercati e la produzione su larga scala risulterebbe più problematica del previsto.

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