“Meloni ha smentito gli scettici”: l’Economist promuove il primo anno del governo italiano

24 Gen 2024 13:13 - di Guido Liberati
Meloni Economist

“Giorgia Meloni has proved the doubters wrong”: è il titolo dell’editoriale di “The Economist” dedicato al governo italiano. “Giorgia Meloni ha smentito gli scettici”, titola quindi l’autorevole settimanale britannico, promuovendo a pieni voti il governo di centrodestra.
Una promozione per certi versi sorprendente da parte un giornale che non ha mai fatto sconti ai governi italiani, men che mai agli esecutivi di centrodestra.

Come evidenzia il settimanale britannico , il premier ha assunto il suo mandato in una fase in cui la ripresa dell’economia, duramente colpita dalla pandemia di Covid-19, era destinata a esaurirsi e ha dovuto affrontare nuovi venti contrari, in particolare la crisi energetica causata dall’invasione russa dell’Ucraina.

Economist elogia la leader di FdI, che ha deciso di affrontare “di petto” il dossier migratorio, riportando la questione anche al centro del dibattito europeo. Per il resto Meloni “è sempre più al comando della scena”, afferma Lorenzo Castellani, docente della Luiss di Roma. La sua coalizione ha un’ampia maggioranza e rimane unita, nonostante alcune divergenze, le ultime incentrate sulle candidature in vista delle imminenti elezioni regionali.

Meloni può contare sui rapporti positivi con gli alleati Nato

Meloni, peraltro, può contare anche sui rapporti positivi con gli alleati della Nato. “L’Italia ha garantito un sostegno caloroso, e armi, all’Ucraina, e un appoggio piuttosto moderato a Israele. Ha anche reso Bruxelles abbastanza felice da consentire alla Commissione europea di continuare a erogare regolarmente le tranche dei 194 miliardi di euro (211 miliardi di dollari) assegnati all’Italia dal Fondi di ripresa post Covid-19 dell’Ue, di gran lunga la cifra piu’ alta destinata a qualsiasi Stato membro”, si legge sul settimanale britannico. Ovviamente, fra i dubbi rilevati dalla testata, c’è la capacità di spendere correttamente questi fondi, un obiettivo che dovrebbe essere accompagnato da una serie di riforme strutturali.

Non a caso, ricorda il settimanale britannico, “uno dei maggiori ostacoli all’attività produttiva – e agli investimenti diretti esteri – è il ritardo che le imprese incontrano nella risoluzione delle controversie e nel recupero dei crediti”. Il settimanale britannico ricorda come il governo sia “ripetutamente intervenuto” nel tentativo di “limitare l’impennata dei prezzi su alcune rotte aeree e di imporre una tassa sugli extra profitti delle banche derivanti dall’inflazione”, cosi’ come e’ in programma un intervento volto a “diminuire l’influenza degli investitori diretti esteri” nelle aziende italiane.

Tutto sommato, secondo l’analisi del “The Economist”, “fra tutti i Paesi europei, l’Italia è per una volta tra quelli che destano meno preoccupazione. Ma le maggiori sfide del suo governo risiedono soprattutto nel futuro. Deve trovare un modo per frenare l’immigrazione illegale se vuole tranquillizzare i suoi elettori, e spendere i soldi per la ripresa più velocemente se vuole compiacere Bruxelles”.

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