Nota di FdI contro Repubblica: il nostro brogliaccio vi infastidisce? Non vi chiederemo il permesso
Repubblica se la prende con la “velina nera”, Massimo Giannini parla di “manganello sovranista” e poi lancia accuse al sottosegretario Fazzolari che sarebbe il regista della “propaganda nera”. Tutta questa abbondanza di nero per il bollettino interno di Fratelli d’Italia, Ore 11, dove si sottolinea ciò che è evidente a tutti e da tempo. E cioè che Repubblica è ostile al governo di Giorgia Meloni. Non proprio uno scoop insomma, ma tale da impensierire il partigiano Giannini che denuncia la “capocrazia” meloniana.
Una nota di Fratelli d’Italia commenta lo scomposto attacco ricevuto dai velinari rossi di Repubblica. “Oggi monografia di Repubblica dedicata al nostro lavoro di Ore 11 a cui è riservata l’intera prima pagina e una serie di articoli. Qual è il grande scandalo sollevato da Repubblica? Che un partito come Fratelli d’Italia mandi ogni mattina un brogliaccio come questo per informare sulle principali notizie cercando di fornire anche una lettura politica? A nostro avviso, il vero scandalo è che non lo facciano tutti gli altri partiti. E con ogni probabilità la grande forza elettorale di FdI nasce anche da questo: dal fatto che abbiamo un efficiente ed efficace Ufficio studi, che sforna dossier tematici per informare la classe dirigente, oltre che dall’essere organizzati in dipartimenti che studiano e forniscono materiale su ogni tema. Tutte cose che danno fastidio alla sinistra priva di contenuti”.
“Forse la sinistra – prosegue la nota – vorrebbe che FdI o qualunque altro partito nazionale prima di mandare il proprio bollettino mattutino ottenesse il loro vaglio? Questa è da sempre la loro concezione di democrazia. Avviso ai naviganti: Fratelli d’Italia non chiede il permesso alla sinistra per sostenere le proprie idee politiche. Anche se la questione non riguarda FdI, ma il rapporto con altre testate giornalistiche, è interessante notare come Repubblica faccia, in questi articoli, un clamoroso attacco a gran parte della stampa italiana sostenendo che non sia libera ed indipendente. La bizzarra tesi è che Repubblica sia indipendente a prescindere dal proprio editore, ieri de Benedetti e oggi la famiglia Agnelli Elkann, mentre tutti quelli che hanno degli editori schierati a destra, dalla famiglia Berlusconi agli Angelucci, sono invece delle “mute di cani” che abbaiano a comando del padrone. Questo si che è un attacco scomposto a giornalisti ed alla stampa libera”.