Panetta (Bankitalia): “Inflazione sotto controllo e salari in ripresa”. Ma sul Pil pesa la stretta monetaria
L’inflazione in Italia è “sotto controllo, stabilmente sotto il 2%” e “prevediamo che ci resti anche nel prossimo triennio”. A dare conto della “novità positiva” è stato il governatore di Bankitalia Fabio Panetta, intervenendo al Comitato esecutivo dell’Abi, a Milano, sottolineando che “prevediamo una ripresa dei salari“.
Panetta: “Inflazione sotto controllo. Il taglio dei tassi? Non so quando e comunque non lo direi”
“Sono convinto che la disinflazione sia in atto, che sia forte e che proseguirà”, ha proseguito Panetta, preferendo non fare previsioni, ma sottolineando di credere che “si stia andando nella direzione giusta e vedremo se i dati confermeranno questa tendenza alla disinflazione nelle prossime settimane”. “La disinflazione è in atto e se proseguirà ci sarà un effetto sulle condizioni monetarie, come ha detto anche la presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde“, ha poi aggiunto. “Non so quando si taglieranno i tassi e anche se lo sapessi non ve lo direi, ma credo – ha chiarito – che le condizioni consentiranno un aggiustamento monetario”.
L’Italia cresce grazie a tenuta dell’occupazione e consumi
Per quanto riguarda poi la crescita Panetta ha spiegato che “siamo in una fase di rallentamento ciclico” che investe tutta l’Europa. “Quello che prevediamo per l’Italia è crescita al di sotto dell’1% nel 2023-2024 e intorno all’1% nel 2025”. Parlando di “debolezza economica” e fase di “ristagno”, il numero uno di Palazzo Koch ha quindi ricordato che “l’Europa è in una fase in debolezza cronica”. In questo contesto generale, però, “l’Italia ha racimolato qualche decimale di crescita”, mentre “a livello europeo la crescita è stata negativa”. Nel nostro Paese “la spinta è dovuta ai consumi e questo è positivo”. “I consumi – ha spiegato – sono aumentati per effetto della tenuta dell’occupazione, che sta crescendo nonostante la difficoltà dei tempi”.
Il peso delle politiche monetarie sull’economia europea e italiana
Anche sul fronte investimenti, che “stanno mostrando un rallentamento dopo una fase di espansione”, bisogna guardare oltre i confini nazionali e anche oltre quelli europei: “Il motivo principale” del rallentamento dell’economia europea e italiana “è la restrizione monetaria, ma non soltanto in Europa. Questa è una delle fasi rare in cui le banche centrali stanno restringendo le proprie condizioni monetarie ed ha un effetto con effetto sulla domanda globale molto forte”. Poi un passaggio su quanto sta avvenendo nel Mar Rosso: “Al momento – ha spiegato Panetta – non ci sono impatti macroeconomici significativi ma non possiamo escluderlo, sono fenomeni imprevedibili”.