Pd allo sbando sull’abuso d’ufficio: i sindaci dem stanno col governo. Ricci guida la “rivolta”
“Il Pd è distante dalla realtà”. Sull’abolizione dell’abuso d’ufficio è rivolta dei sindaci del Pd contro la linea Schlein. Siamo al cortocircuito più assoluto. Gli amministratori dem stanno col governo: lo spiega Matteo Ricci, il sindaco di Pesaro in un’intervista al Corriere della Sera. Lo dice anche Nardella, il sindaco di Firenze. Lo dicono amministratori progressisti sparsi sul territorio. Il sindaco di Cesa (nel Casertano), Enzo Guida è sgomento “che il Partito Democratico voti contro nonostante l’Anci, guidata da un sindaco del Pd, e tanti amministratori chiedono questo provvedimento: fa capire quanto il mio partito sia distante dalla realtà”. Tante prese di posizione che suonano come una ‘mazzata’ sull’attività politica dei dem a trazione Schlein.
Abuso d’ufficio, Matteo Ricci. “E’ il Pd a non essere in linea con noi”
Matteo Ricci è il coordinatore dei sindaci del Pd che vede di buon occhio l’abolizione del reato di abuso d’ufficio. Il Pd invece, insieme a M5S e Avs, ha votato contro la proposta di legge in Commissione Giustizia al Senato. Favorevoli i rappresentanti di Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega e Italia Viva. Di qui il cortocircuito. Ricci esulta e ritiene che« questa prima approvazione al Senato sia un po’ una vittoria dei sindaci». Quanto alla posizione in totale difformità da quella del partito, afferma: «Non è il partito. È il gruppo parlamentare del Pd che non è in linea con noi». E ammette il problema in seno al partito: «Sono molti anni che va avanti questo dibattito interno. Ma noi non possiamo fare finta di niente». Parlano i dati:
I sindaci dem sull’abuso d’ufficio: il 95% delle inchieste sugli amministratori finito nel nulla
«Il 95% dei sindaci condannati in primo grado viene poi assolto. Troppe volte si viene condannati per questioni risibili, con un doppio danno: reputazionale ma soprattutto per la città. Come è appena successo a Reggio Calabria», spiega Ricci. Il riferimento è al caso di «Giuseppe Falcomatà, giovane e brillante sindaco di Reggio Calabria, è stato condannato in primo grado per abuso d’ufficio. Motivo? Aveva ceduto una sala ad un’associazione invece che ad un’altra». Che il disegno di legge si basa su dati statistici lo ha bene spiegato a Radio Rai il viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto: “Sull’abuso d’ufficio esiste un dato statistico inquietante: circa il 92-93% delle inchieste finisce in archiviazioni, proscioglimenti e assoluzioni. Vuol dire che il reato non svolge la funzione per cui è stato introdotto, conservando geneticamente un margine di incertezza intollerabile”.
Andrea Orando furioso contro i sindaci dem: si apre un “caso” nel Pd
A lavorare perla riformulazione del reato d’abuso d’ufficio sono in prima linea da sempre il presidente dell’ Anci, Antonio Decaro e Beppe Sala, sindaco di Milano, tra gli altri. Anche il sindaco di Firenze, Dario Nardella ribadisce: “Abbiamo sempre denunciato la inefficacia di questo reato”. Ammette che quella fattispecie di reato è una spada di Damocle sulla testa di chi amministra una città e chiede alla segretaria Pd di avviare un confronto nel partito per trovare «una sintesi». Ma una sintesi non c’è. Basta leggere le “bacchettate” che Andrea Orlando, ex guardasigilli del Pd, riversa sulle mani dei sindaci dem:
Ricci guida la “rivolta” dei sindaci dem: “Non cambiamo opinione se c’è un governo di destra”
«Sbagliano quei sindaci di sinistra che chiedono di cambiare la legge per la paura della firma». Si apre un “caso” nel partito, perché una modifica dell’abuso d’ufficio era stata chiesta dall’Anci, cioè da tutti i sindaci; e rilanciata da Ali, la lega delle autonomie locali che raccoglie i Comuni guidati dal centrosinistra. Ali è presieduta da Matteo Ricci che ingaggia un autentico “corpo a corpo” con Orlando, rispondendo per le rime: «Il 99% dei sindaci italiani, compresi quelli del centrosinistra, chiede da dieci anni una riforma radicale dell’abuso d’ufficio: quindi l’abolizione è una vittoria di tutti i sindaci. Non è che se lo fa un governo di destra, cambiamo opinione. Siamo coerenti con le nostre battaglie», spiega a Repubblica. E pensare che le avvisaglie c’erano tutte almeno dal giungo scorso, quando venne annunciato il “pacchetto Nordio sulla giustizia”.
La replica: “Orlando il sindaco non l’ha mai fatto”
Intervistato da Radio popolare, Orlando giudica la presa di posizione dei sindaci di sinistra «un errore politico grave»: perché una cosa è «riconfigurare» il reato, altra cancellarlo. Ma Ricci replica che si sarebbe potuta fare una revisione, è vero; tuttavia l’abolizione va nella direzione giusta: «Ripeto: è una vittoria dei sindaci italiani compresi quelli di centrosinistra ». E Biffoni, sindaco di Prato, commenta: «O lo cambi radicalmente o meglio levarlo. Orlando? Voglio bene ad Andrea, ma lui il sindaco non l’ha mai fatto».