Pozzolo positivo alla polvere da sparo sulle mani e sugli abiti: resta lui l’unico indagato

23 Gen 2024 14:24 - di Marta Lima

L’esame dello stub avrebbe rintracciato su mani e abiti del deputato sospeso da Fratelli d’Italia, Emanuele Pozzolo, residui di polvere da sparo. E’ quanto riferisce il quotidiano ‘La Repubblica‘. e confermato da una nota della Procura. I tamponi erano stati raccolti a seguito del colpo di pistola partito dall’arma del parlamentare la notte di Capodanno nel corso di una festa organizzata nei locali della pro loco di Rosazza, nel biellese, ed esaminati dal Ris di Parma.

Pozzolo e la polvere da sparo sulla mano

Il colpo partito dall’arma aveva ferito a una gamba uno dei presenti, Luca Campana, che alcuni giorni dopo l’accaduto ha presentato querela nei confronti del deputato che ad oggi risulta unico indagato nella vicenda e che nei giorni scorsi, ascoltato dagli investigatori, si era avvalso della facoltà di non rispondere. Il deputato ha sempre negato di aver sparato.

La nota della Procura di Biella

In mattinata è arrivata anche la precisazione della Procura: “Con riferimento ai fatti relativi all’esplosione di un colpo di arma da fuoco durante i festeggiamenti del Capodanno presso la pro-loco di Rosazza (BI), che hanno coinvolto un deputato della Repubblica Italiana, si conferma che sono stati depositati presso questo Ufficio gli esiti dello Stub e sono stati messi a disposizione delle parti e che tali esiti, poiché positivi, confermano la prospettazione iniziale; tuttavia dovranno esser valutati e compendiati con gli ulteriori accertamenti dattiloscopici e biologici (richiesti, rispettivamente dalla Procura e dalla difesa della persona sottoposta ad indagini), nonché con gli accertamenti balistici affidati al consulente tecnico Dr.ssa Sorropago con la presenza dei consulenti tecnici di parte”.

“In relazione allo stub eseguito esclusivamente sulla persona di Pozzolo – chiarisce la Procura -, si specifica che al momento del fatto non vi era alcuna evidenza tale da rendere necessaria l’esecuzione del medesimo sui pochi soggetti rimasti in loco, né tantomeno, tale accertamento, può esser eseguito indiscriminatamente e a livello preventivo senza alcuna ricostruzione alternativa (fornita e/o emergente) al momento dei fatti. Le indagini proseguono”, conclude la nota.

 

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