Protocollo Italia-Albania, l’ambasciatore a Tirana: “Segna un cambio di passo decisivo”

8 Gen 2024 20:40 - di Eugenio Battisti

“Oltre che segno di riconoscenza credo che la conclusione del protocollo tra Italia e Albania sui migranti segni un cambio di passo significativo nei rapporti tra i due paesi. Al di la del legame bilaterale, l’Italia ha sempre visto Tirana come partner fondamentale in chiave regionale e ora anche Mediterranea”. Parola di Fabrizio Bucci, ambasciatore italiano in Albania nel corso della sua audizione alla Camera in Commissione Affari e Comunitari, sul protocollo tra Italia e Albania firmato il 6 novembre 2023.

Protocollo Italia-Albania, Bucci: un cambio di passo importante

“Il paragone con il Ruanda è improprio”, dice ancora a proposito della situazione dei rifugiati. “La legislazione albanese in merito alla protezione, l’asilo dei migranti è largamente ispirata, se non del tutto, sulla legislazione italiana ed europea. Non parliamo di Ruanda ma di un paese europeo. Con una legislazione europea che garantisce pienamente i diritti ai rifugiati per pochi che siano in Albania”. L’ambasciatore, sollecitato sul tema, sottolinea che non ci sono “particolari contraccolpi negativi” legati alla firma del protocollo tra l’Italia e l’Albania in materia migratoria.

“Un negoziato molto complesso, un lavoro approfondito”

L’ambasciatore Bucci ha sottolineato che si è tratta di un negoziato molto complesso” durante il quale “abbiamo fatto un lavoro approfondito sulla legislazione albanese”. Per verificare se la normativa albanese era in linea con il diritto di asilo europeo e italiano. “Abbiamo fatto delle ispezioni nei luoghi che potevano ospitare i rifugiati e alla fine nei due siti che sono stati scelti” Shengjin e Gjader”. Il diplomatico ha aggiunto che che i due piani, quello tecnico e quello normativo, sono andati avanti in parallelo. “I primi approfondimenti tecnici si sono svolti nel corso dell’estate per valutare se i siti che ci venivano proposti rispondevano alle nostre esigenze in termini di garanzia di sicurezza. Ma anche  di accoglienza dei migranti. E per poter vedere se poi si sarebbe potuto concludere l’accordo”. Nulla è rimasto al caso.  “Abbiamo anche svolto un lavoro approfondito sulla legislazione albanese. E abbiamo osservato che la legislazione albanese sul diritto di asilo era largamente ispirata alle normative europee e italiane. È un paese che ha già fatto i compiti a casa, e la sua legislazione interna è in linea con l’Ue e l’Italia”.

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