Sequestrata e tenuta come schiava in un tugurio: ragazza liberata a Verona, preso un marocchino
Una ragazza di Cremona è stata rapita e sottoposta a ogni genere di violenze all’interno di uno stabile abbandonato, poco distante dalla stazione di Verona. È stata la sorella della vittima a segnalare che la stessa era stata picchiata ed era trattenuta contro la sua volontà in una struttura abusivamente occupata nei pressi della stazione di Verona Porta Nuova.
Dalla localizzazione del suo cellulare, gli agenti della Polizia di Stato delle Volanti e della Squadra Mobile hanno rintracciato la ragazza all’interno dell’immobile di circonvallazione Oriani occupato da cittadini stranieri senza fissa dimora, più volte sgomberato dalle Forze dell’Ordine negli scorsi mesi.
La ragazza localizzata a Verona grazie al cellulare
Al loro arrivo, gli agenti – che sono dovuti entrare tranciando il lucchetto che assicurava il cancello d’ingresso – hanno trovato la ragazza in stato di choc, con evidenti segni di violenza sul viso e sul corpo. Nel contesto di totale degrado e condizioni igienico sanitarie precarie in cui era stata segregata, la giovane aveva cercato conforto in un gattino che teneva in braccio al momento del ritrovamento e che ha continuato a stringere a sé per tutta la serata. È stata accompagnata al pronto soccorso, dove è stata visitata e curata dai sanitari, ha avuto una prognosi di una settimana.
Il marocchino è stato condotto in carcere
È stata quindi ascoltata dai poliziotti che, dopo aver formalizzato la denuncia, hanno proceduto all’arresto del presunto autore, con le accuse di maltrattamenti e lesioni aggravate. La polizia ha arrestato il presunto aguzzino, un giovane marocchino ora in carcere.
Un arresto in flagranza differita, quindi, reso possibile dalle recenti disposizioni normative per i reati di maltrattamento. Portato nel carcere di Montorio, è stato sottoposto oggi all’interrogatorio di garanzia, al termine del quale il gip ha convalidato l’arresto, disponendo nei confronti del ventenne la custodia cautelare in carcere.